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#ilpuntodimacchia: Dalla Cina alla Russia, da Israele all’Iran, le derive antidemocratiche che minacciano il globo

La democrazia e il rispetto dei diritti altrui, difficilissimi da conquistare, si possono perdere più semplicemente di quanto si immagini

Lo scoppio della pandemia e quanto ne è conseguito ha certamente trasformato le nostre vite, tanto quanto non avremmo potuto immaginare e ha fatto pure sì che, presi dalle preoccupazioni circa contagi, misure di precauzione da adottare o perenni “autocontrolli”, ci si sia dimenticati di attenzionare malesseri e/o sintomi vari che normalmente ci avrebbero spinto a fare una telefonata al medico curante. 

Succede così che il malessere di qualche giorno si è rivelato più fastidioso per così dire di quanto avrei voluto o pensato e mi ha costretto a inattività forzosa diciamo per qualche settimana. Punto e a capo. 

E sarà pure effetto della forzata inattività o di qualche pillola di troppo se oggi mi trovo a far delle riflessioni e magari usare dei toni che forse mi sono inusuali o forse no, ma che mi ritrovo a vivere e condividere con i miei lettori perché è ciò che mi suscitano da non pochi giorni le notizie che arrivano dal Mondo. Notizie cui normalmente dedico parte del mio tempo ma che nelle ultime settimane ne hanno occupato ovviamente di più. 

La mia generazione è stata la prima postbellica che ha vissuto l’epoca della guerra fredda ma non ha mai in effetti percepito come “in discussione” l’appartenenza “atlantica” o il pericolo di una guerra mondiale imminente, specialmente da quando apparve sulla scena il Sig. Gorbaciov. 

Questo senso di appartenenza al mondo occidentale non lo abbiamo mai vissuto come dubbio.
È di questi giorni il ripetersi di summit internazionali che prima hanno palesato da parte del neo Presidente USA Biden, insieme ai partner europei – primo fra tutti il ns. PdC Draghi -, l’intenzione di tenere unito il fronte occidentale al cospetto di quello orientale rappresentato dalla Cina, e poi di tenere sotto controllo la potenza russa rappresentata, e non in modo molto democratico, dal Sig. Putin che di sicuro non fa mostra di sé come fautore di esercizio di democrazia e rispetto dei diritti che vada oltre il rispetto per i suoi sodali quando non complici di qualche misfatto per cui Biden non ha esitato poco tempo fa a definirlo pubblicamente un killer.

Pochi giorni fa qualcuno, e io fra questi, si è compiaciuto del risultato delle elezioni israeliane che hanno sancito il definitivo (?) tramonto dell’era Netanyahu. Ma la notizia era talmente buona diciamo che è passata in sordina l’altra, e cioè quella che descrive il vincitore (in parte) delle elezioni e prossimo presidente, un tale Bennett, milionario locale, come uomo di estrema destra per niente convinto del rispetto di principi democratici e libertà di pensiero, per non parlare dell’almeno dubbia o discutibile visione del problema palestinese. E questi avrà una maggioranza talmente risicata da costringerlo a saper già che dopo i primi due anni sarà sostituito al governo dall’altra forza – progressista tra virgolette sembrerebbe questa – uscita “vincente” dalle urne. 

Sempre di questi giorni sono le notizie delle repressioni di massa a Hong Kong esercitate violentemente e soprattutto platealmente in nome del rispetto di leggi che tutelerebbero non si sa bene quali diritti di salvaguardia nazionale dello Stato ex colonia britannica oggi sotto “protezione” cinese. 

E in nome di questa tutela alle 07.30 del mattino è stata presa d’assalto dalla Polizia la sede del più importante organo di informazione indipendente l’Apple Daily. Arrestati Direttore, diversi giornalisti e sequestrati PC, Cellulari e Tablet. 

Per ultima mi sovviene la notizia che riguarda le elezioni appena svoltesi in Iran. Nella Repubblica Islamica Iraniana che già detto così, Repubblica, ti fa venire il sospetto che stia sbagliando qualcosa. 

La cosa che ha suscitato uno stupore quasi trasformato in sorriso, amaro a dire il vero, è che da poco più di 24h giornali, tv, talk, parrebbe non riescano a sintetizzare la figura del neoeletto Ebrahim Raisi con altro termine che non sia “ULTRACONSERVATORE”. Ora come si possa descrivere un ultraconservatore, senza relegarlo alla figura di un dittatore sopraffattore di minoranze e fautore di repressioni a ogni livello, mi è francamente oscuro. E in quel Paese – che non dimentichiamo ha un ruolo non di poco rilievo nel panorama internazionale in quanto membro ONU e detentore di armi nucleari – che vanterebbe come “Repubblica” un sistema elettorale e rappresentativo da res pubblica appunto, il massimo di dissenso che si sia riuscito a esprimere è stata la diserzione delle urne facendo marcare un 50% circa di non votanti. 

Terminerei la breve disamina del panorama internazionale con uno sguardo alla Cina che dalle manovre aggressive sul piano commerciale (è di qualche sera fa uno speciale della Gabanelli che ha evidenziato l’enorme danno che l’introduzione illegale di prodotti contraffatti dalla Cina procura al ns Paese) arriva alla aspirazione malcelata di diventare la prima potenza mondiale senza che possa di certo vantare un sistema democratico e di tutela dei diritti dei dissidenti meritevole di apprezzamento. 

Ma la disamina si ferma qui e non perché, purtroppo, nel resto del Mondo ci sia una situazione più tranquillizzante. 

Mi sovviene il desiderio prima e la convinzione dopo che non solo si possa ma si debba ognuno di noi stare in guardia ma soprattutto mettere in guardia i più giovani, le nuove generazioni, quelle che magari in questi giorni hanno fatto gli esami di maturità o di accesso alle scuole medie superiori. Renderli consapevoli di quanto importante sia informarsi, esser vigili comunque, anche in un mondo come il nostro in cui ci sembra esser al riparo da derive antidemocratiche come quelle sopra appena accennate. La democrazia e il rispetto dei diritti altrui – che anche in Europa e in Italia, non susciti meraviglia, hanno ancora parecchi spazi da conquistare – sono bene imprescindibile che, la storia insegna, sono difficilissimi da conquistare ma che si possono, più semplicemente di quanto si immagini, perdere e smarrire. 

E in tutto questo credo debba profondersi ogni sforzo per rendere consapevoli le generazioni millenials, profuso certamente da genitori e nonni ma anche dalla Chiesa, come impegno costante in questa direzione di consapevolezza. Ma pure da Associazioni o Organizzazioni Culturali di ogni ordine e tipo che immagino dovrebbero “inventarsi” ogni espediente per diffondere quella consapevolezza. 

Per chi fosse incuriosito da queste “stranezze democratiche” anche a livello europeo, suggerisco di verificare come e perché in Ungheria sarà, pare a brevissimo, vietata la proiezione dei film di Harry Potter e perché per questo (?!) stasera prima della partita dell’Europeo Germania/Ungheria andrà in scena una pacifica protesta. 

Francesco Macchiarella

 

 

 

 

 

 

 

 

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