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#ilpuntodimacchia: Quale progettualità, quale visione di futuro ha il governo regionale? È il tempo delle risposte

La Sicilia condivide con la Basilicata il record di lentezza di messa in cantiere delle opere pubbliche

È trascorso più di un mese da quando, attraverso questa rubrica settimanale che ho il privilegio di curare, avevo posto dei quesiti rivolti al Presidente Musumeci. Concludevo il mio pezzo con la previsione che il mio invito a fornire delle risposte non sarebbe stato accolto, ma seppure mi augurassi di esser smentito, sono stato facile profeta. 

Da quel giorno in cui appresi della emanazione di una legge regionale sulla regolamentazione della caccia al tartufo, non mi è rimasto quindi che continuare a seguire giornali e tv per cercare di capire cosa il ns. Governo Regionale stia facendo in questo tragico frangente. 

Per fugare il sospetto di non fare abbastanza per raccogliere informazioni, ho visitato il sito ufficiale della Regione Siciliana, ma confesso che districarsi prima e raccogliere informazioni intelligibili poi è impresa di non poco conto e che richiede parecchio tempo. Giusto che ci sia un sito dove è possibile (?) consultare tutti gli atti della P.A. regionale, ma è obiettivamente impossibile trovare lì conforto alla voglia di informazione. 

D’altro canto però ho avuto modo di apprendere che lo stesso sito ha inaugurato una newsletter cui mi sono prontamente iscritto. Va detto però che la rubrica, che è stata fascinosamente nominata “Notizie d’Orleans”, pare sia stata inaugurata meno di dieci giorni fa. 

D’altro canto sembra non passi giorno che le notizie che attengono all’operato della Giunta Musumeci e su quanto riesca a esitare l’Assemblea – che soffre le pene di una maggioranza per niente solida – non riescono a essere confortanti, neppure, ritengo, per il più convinto sostenitore. 

Ho non poche volte criticato quello che tanti nel cdx hanno rimproverato fin dagli anni di Berlusconi e dei suoi sodali e compari a vario titolo e cioè una sorta di abdicazione, da parte dei partiti del csx e dei loro sostenitori, alla Magistratura della lotta agli avversari politici. Troppo spesso le indagini e i processi che ne sono derivati sono risultati privi di vero fondamento e per alcuni si sono rivelati una sorta di martirio per diversi decenni. Questa delega in bianco offerta al mondo dei Magistrati ha prodotto da una parte la voglia di giustizialismo – purché non in casa mia – diffuso e strisciante ben interpretato dal duo (solo per citare due dei maggiori esponenti) Bonafede/ Davigo e dall’altro un aumento esponenziale della influenza del potere giudiziario che ha generato fenomeni deviati come quello rappresentato in questi giorni dal Dott. Palamara che temo sia purtroppo solo la punta di un iceberg di ben più grosse proporzioni. 

Registro tuttavia che negli ultimi giorni quanto emerso dalle relazioni annuali dei Giudici Contabili in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario sia quanto di più allarmante il cittadino siciliano possa temere specialmente in questo periodo. Ma se ciò non bastasse, sempre solo negli ultimi giorni, dense nubi si sono addensate sul tema delle pubbliche forniture dei dispositivi di protezione anticovid. 

Registriamo quindi che la Giunta Musumeci avrebbe, la sera dello scorso 4 marzo, approvato il rendiconto allegato alla manovra finanziaria che era stato ritirato dopo che la Corte dei Conti aveva duramente bacchettato gli esponenti del Governo della Regione per aver presentato quel documento contenente alcuni errori macroscopici. 

La stessa Presidente della Sezione di Controllo della Corte dei Conti Dott.ssa Carra, proprio il giorno successivo a quella nuova approvazione notturna, ha evidenziato come appunto il documento contabile poi ritirato contenesse tanti banali (sic!) quanto macroscopici errori contabili da spingerla a dichiarare che il “…il fatto sia senza precedenti..”. 

Sempre negli ultimi giorni la Procura di Barcellona Pozzo di Gotto ha chiesto e ottenuto dal Gip il sequestro di 22 dicasi ventidue viadotti della autostrada Messina/Palermo causa lo stato di degrado in cui versano. Un po’ come dire siamo alla vigilia di una possibile strage annunciata. 

Dulcis in fundo l’Agenzia della Coesione Territoriale evidenzia drammaticamente come la Sicilia condivide con la Basilicata il non lusinghiero record di lentezza di messa in cantiere delle opere pubbliche. Quindi lo stesso organismo cui oggi rivolgiamo le nostre attenzioni perché si privilegi il Sud per le opere da realizzare con i soldi del Recovery Fond ci rimprovera aspramente la nostra incapacità realizzativa che parte dalle progettazioni che sono demandate a livello regionale e territoriale. 

Sottolineo che ho citato solo tre delle notizie apparse negli ultimi tre giorni sugli organi di informazione stampati e online. 

In tutto questo la comunicazione proveniente da Palazzo d’Orleans parrebbe assolutamente latitante. Certo ci si aspetta da un giorno all’altro qualche sortita del Presidente che ci minaccia o ci lusinga a seconda dei risultati dei test epidemiologici degli ultimi giorni o che ci comunica che “a brevissimo” saranno allestiti e aperti nuovi reparti ospedalieri provvisti di sale per pazienti in rianimazione. Quanto poi risultino veri i dati o realizzate le promesse sarà difficile verificare. 

È quasi inutile ribadire che mai come in questo momento la efficenza e la attendibilità della Regione si misurano con la possibilità reale di far fare alla nostra isola un salto di qualità non solo in termini di infrastrutture. Quasi paradossalmente, la pandemia ha aperto nuovi orizzonti possibili allo sviluppo della Sicilia, basti pensare al cosiddetto south working, ma non dimentico neppure – e non sembri un argomento fuori tema – le possibilità offerte dalla Brexit. 

E in questo frangente non credo sia più il tempo di mancate risposte o il periodo durante il quale si possono tener celati ai cittadini siciliani le progettualità, la visione del futuro prossimo o quanto la Regione sta avanzando (?) ai Ministri competenti in ordine a richieste prioritarie in tema di risorse da destinare all’Isola tra quelle del RF. 

Credo che questa costante mancanza di informazione sia una gravissima colpa che il Presidente Musumeci dovrebbe colmare nel più breve tempo possibile. 

Mi auguro – e non desisterò dal reiterare inviti in tal senso – che almeno gli organi di stampa istituzionali, credo all’uopo giustamente ben remunerati, vogliano offrire pronte e esaustive risposte. 

Credo sia venuto il momento, considerato che io stesso ho aspettato prima di rivolgere questo accorato appello, che avesse termine la kermesse del Festival di Sanremo che dovrebbe confortarci tutti e renderci lusingati della straordinaria incidenza di artisti siciliani ma che riconosco possa essere digeribile con qualche difficoltà a qualche sodale dei leghisti alla Pillon quelli che “la famiglia tradizionale… i gay vogliono conquistare il mondo…”, che non ci si sottragga più a questo dovere di informazione.

 

Francesco Macchiarella

 

 

 

 

 

 

 

 

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