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#ilpuntodimacchia: Non solo vaccini, il governo regionale informi su ristori, rilancio del turismo, uso effettivo dei fondi europei

I vaccini in spiaggia, una trovata solo per rubare la scena ai vari De Luca, Bonaccini o Fontana

A metà della settimana ancora in corso, il Commissario Straordinario all’Emergenza Covid della Regione Siciliana Renato Costa ha annunciato una “svolta” nell’attuazione della campagna vaccinale, almeno nell’hub della Fiera del Mediterraneo a Palermo dove si sono verificati innumerevoli episodi durante le attese per le inoculazioni nei quali sono stati coinvolti soprattutto dei pazienti ottuagenari. E la svolta sarà: si faranno meno vaccini, così da scongiurare l’afflusso di tanta gente e le attese che ne conseguono, si passerà, ha detto, da tremila a mille prenotazioni al giorno. Va detto che il Commissario è lo stesso che ha dichiarato, in una intervista rilasciata solo ieri, venerdì 26 marzo, che la colpa di assembramenti, attese sotto la pioggia, ritardi e disagi è dei palermitani che con troppo anticipo rispetto all’orario previsto nella conferma di prenotazione si recano alla Fiera. 

Peccato che questa decisione parrebbe mal conciliarsi con le affermazioni del Presidente Musumeci che aveva dichiarato poche ora prima che in estate l’emergenza covid sarà un brutto ricordo per i siciliani. Va detto a onor del vero che nelle ultime ore parrebbe registrarsi un miglioramento nel numero di vaccinazioni che si spera inverta il trend delle ultime settimane. 

Ma lo stesso Presidente Musumeci sempre giovedì scorso, probabilmente per porre rimedio alle improvvide uscite del Commissario, ha deciso di rilanciare comunicando che in estate sarà possibile vaccinarsi sulle spiagge, all’interno degli stabilimenti balneari. BOOM! 

L’attesa, il giorno dopo, è stata defatigante come pure il compulsare il PC alla ricerca dello streaming delle varie trasmissioni. Attesa delusa e fatica inutile. 

Niente interviste in diretta su qualche rete nazionale, nessun cenno alla cosa neppure nello “Spiegone Damilano” a PropagandaLive e nemmeno una imitazione di Crozza del venerdì sera che ha tenuto la scena con la solita imitazione del Pres. De Luca. Unica reazione diffusa quella dei tanti post su Facebbok dei palermitani che hanno immaginato Mondello con venditori di cocco e vaccino o di bancarelle di ghiaccioli e vaccini e via immaginando. 

Evidentemente, restìo a credere si possano allestire degli hub vaccinali sulla spiaggia, il Presidente Musumeci ha pensato di rubare la scena ai De Luca, Toti, Bonaccini, Fontana & Co. con questa uscita che, salvo smentite dei fatti che potremmo pur esser lieti di riconoscere, è stata il clou della comunicazione governativa della settimana. 

Settimana del resto non facile, visto che l’ARS è alle prese con l’esitazione di una Legge di Bilancio talmente controversa dall’aver costretto all’esercizio provvisorio e che continua a esser rimandata come pure l’esitazione del Rendiconto già bocciato dai Giudici Contabili. 

Ultimo rinvio ancora ieri per aver scoperto la positività di un funzionario addetto proprio agli uffici che si occupano della redazione del bilancio. Sorvolerò sulla sfuriata del Pres. Micciché che in piena aula ha espresso il desiderio di uccidere qualcuno, visto che non si è accolta la sua richiesta di vaccinare subito parlamentari, funzionari e tutti coloro che lavorano al Palazzo D’Orleans. 

Per il resto ricevo e leggo la email settimanale di “Notizie d’Orleans” che continua a essere una ripetuta celebrazione dei successi conseguiti, ma soprattutto da conseguire a breve (?) da parte del Governo Regionale. 

E certo che se non ci fosse l’informazione offerta da qualche quotidiano e le dichiarazioni di qualche parlamentare dell’opposizione, i cittadini siciliani resterebbero completamente all’oscuro delle vicende che agitano il Palazzo. 

In questo momento storico, di una gravità che è inutile sottolineare, mi sovviene la imprescindibile necessità che i cittadini siano costantemente informati da chi in queste ore sta decidendo le sorti future loro e dei loro figli. 

Val la pena ricordare che la Costituzione sancisce il diritto (art.21) alla libera manifestazione del pensiero, ma gli studiosi hanno più volte posto l’accento su un altro diritto, quello ad essere informati. Gli stessi studiosi considerano questo come una sorta di risvolto passivo a quello sancito dall’art.21 ma, nonostante che del tema si sia occupata anche la Corte Costituzionale, si conviene che questo diritto a essere informati non può trovare facilmente – anche se non lo si esclude – tutela giurisdizionale. 

Resta il fatto che, vieppiù in questo momento storico, credo sia un preciso dovere dei nostri governanti informare i cittadini. 

Non si agognano soltanto notizie dettagliate sugli esami di riparazione, sulla organizzazione dei vaccini, come sui progetti sottoposti al Governo Nazionale per il Recovey Fond, questi non sono i soli temi seppure siano di gran lunga i più importanti. 

Si vorrebbe contezza di quanto sta progettando il Governo in tema ristori, quegli aiuti alle categorie in difficoltà – pensiamo tra i tanti ai lavoratori dello spettacolo nel giorno in cui ricorre la giornata mondiale del teatro e dello spettacolo, ma pure agli ambulanti o ai titolari di bar o ristoranti -, di quanto si sta concretamente mettendo in campo sulla problematica forestale, segnatamente per la piaga incendi, dei progetti che riguardano il rilancio del turismo o quanto si sta facendo concretamente per ottenere finalmente l’uso effettivo dei fondi europei messi a disposizione della Sicilia su vari progetti, a prescindere dai fondi del Next Generation UE. L’elenco potrebbe continuare. 

Ma ci si potrebbe e dovrebbe ragguagliare anche su quanto è stato oggetto dei colloqui di Musumeci con il Pres. Draghi e i suoi Ministri. 

Sono consapevole che l’argomento comunicazione del Governo Regionale è già stato trattato in questa rubrica, ma trovo, ora più che mai, che la questione non sia più procrastinabile, non è pensabile che si vada avanti con i proclami o coi vaccini in spiaggia. Auspico che pure le testate giornalistiche di carta stampata e Tv possano accendere un faro sulla situazione siciliana mentre da parte mia sarò felice, se le informazioni richieste risulteranno realmente rassicuranti, di riconoscere il merito adeguato. 

Prosaicamente e banalmente mi chiedo se un Presidente che non fa mistero di proprie ambizioni di rielezione possa, mentre si è scatenata una ennesima bagarre in Parlamento per l’aumento dell’emolumento al proprio addetto stampa, parrebbe nascosto tra le pieghe di vari emendamenti, ritenere di fare a meno di una comunicazione adeguata.

 

Francesco Macchiarella

 

 

 

 

 

 

 

 

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