MONREALE – Vogliamo introdurre questo articolo con una celebre frase di Jim Morrison:
OGNUNO DI NOI HA UN PAIO DI ALI, MA SOLO CHI SOGNA IMPARA A VOLARE
Angelo Faraci classe 1989, regista/attore monrealese, originario di Villaciambra, sembra ormai aver spiccato il volo: a soli trentadue anni riesce a farsi notare fra personaggi dello spettacolo assai noti vincendo Festival internazionali, volando da Londra a Hollywood, da Roma a Cefalù e da ultimo, il dodici settembre 2021, a Fiuggi, premiato al Ciak film Festival Internazional sotto la direzione artistica di Stefano Madonna e Alfonso Chiarenza, con l’Oscar D’oro con menzione speciale sul sociale.
Non un figlio d’arte ma un ragazzo vulcanico, di grande carisma, Angelo partecipa alla prima edizione del Ciak Film Festival nella splendida location di Fiuggi col suo cortometraggio “Regenerate”, affrontando tematiche sociali molto delicate e sensibili: la violenza sulle donne e i conseguenti disturbi ossessivi post-traumatici.
TRAMA (scorrere verso il basso e cliccare sul link per guardare il cortometraggio)
Il cortometraggio inizia con una scena che vede la presenza di una bambina e il papà, in solitudine, in una casa di campagna.
Sembrava un giorno come gli altri ricco di spensieratezza, di gioco e di gioia per una bambina che guardava con fiducia il proprio papà; mai avrebbe potuto pensare che proprio lui avrebbe potuto tradirla, che avrebbe potuto farle del male. Invece lui, con la sua crudeltà, segnò la sua vita per sempre.
L’occhio attento di uno spettatore adulto riesce a cogliere sin da subito alcuni segnali di sospetto lasciati intendere dal regista attraverso le sublimi riprese.
In un battito di ciglia, una volta chiusa la porta di casa, la paura cancellò il sorriso della bambina, la voglia di scappare si sostituì a quella di giocare. Poi l’orrore, Poi il silenzio.
Segue una lunga e attenta riflessione.
Sarà forse oggi la vita così frenetica la causa del lasciarci sfuggire segnali d’allarme che dovrebbero insospettirci e spingerci a comprendere e proteggere di più i nostri bambini?
O potrebbe essere più efficace insegnare loro a decifrare comportamenti errati/sospetti in modo che possano chiedere aiuto sin da subito senza chiudersi in se stessi?
Sono tanti i punti interrogativi che emergono a cui, però, è difficile dare una risposta “Corretta”.
Una cosa è certa. Qualsiasi forma di violenza subita, soprattutto in tenera età, lascia segni indelebili che si ripercuotono durante la vita della persona. Difficoltà a fidarsi ed affidarsi, solitudine, senso di inferiorità, attacchi di panico.
D. Angelo, cosa ti ha spinto a scegliere un tema così sensibile? Hai altri progetti in cantiere? Cosa dobbiamo aspettarci ancora?
Angelo Faraci: “Ho voluto fortemente realizzare questo cortometraggio pensando sin da subito che attraverso questo progetto avrei potuto lanciare messaggi importanti, attuali e mai scontati ai giovani, alle nuove generazioni cercando di provocare in loro una profonda riflessione. (…)
È stata dura ma ci sono riuscito!” – Confessa il regista, rispondendo con emozione alle nostre domande, e poi sarcasticamente ci confida: “negli anni produrrò anche un film per Venezia, Cannes etc., ma c’è ancora tempo, per adesso l’obiettivo è fare numeri in Rai. (…)”.
Volutamente non sveliamo il finale di “Regenerate”, anticipando esclusivamente che il cortometraggio è strutturalmente suddiviso in tre aree tematiche di interesse ed è sviluppato in un progressivo crescendo di emozioni e in una costante riflessione che diviene sempre più consapevole. “Regenerate” rappresenta l’evoluzione di una psiche che non si arrende e che trova la sua forza nell’amore per la vita riscoprendo il dono della fiducia.
Si può prendere visione del cortometraggio cliccando sul link in basso.
https://www.rai.it/raicinema/video/2021/05/Regenerate-495b5447-9410-4a67-b14a-a036b73c8a41.html
Per concludere, auguriamo al regista monrealese unitamente alla sua Agenzia, alla Produzione Ancora, al Club Lando Buzzanca e a Francesca Della Valle con i suoi attori, tra cui il piccolo Francesco Bucca (scoperto e lanciato come giovane promessa del Cinema da Angelo Faraci), di continuare a credere nei propri sogni, trampolino di lancio per ulteriori grandi soddisfazioni.