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“Paroli scurdati, paroli attruvati”, la lingua locale è la lingua degli affetti

“Paroli scurdati, paroli attruvati”, gettare un ponte tra le generazioni perché la memoria non si smarrisca

Grande successo ieri pomeriggio per la prima edizione di “Paroli scurdati, paroli attruvati” con cui la Pro Loco ha celebrato a Monreale la giornata del dialetto che coinvolge città e paesi d’Italia.

Nella nostra cittadina la Pro Loco ha costantemente mantenuto alta l’attenzione sul dialetto: in estete abbiamo avuto l’adesione a “salva la tua lingua locale”, che ha visto la partecipazione dei monrealesi all’omonimo concorso nazionale; di recente c’è stata l’adesione a “Illustramente”, il festival della fiaba che ha visto il Circolo di lettura di Monreale impegnato nella lettura ad alta voce delle fiabe siciliane raccolte da Giuseppe Pitrè. Ed è di pochi giorni fa l’iniziativa di portare la lettura della fiaba siciliana Grattula Beddattula alle anziane ospitate presso la casa di riposo intitolata a mons. Balsamo: un’iniziativa toccante, dove il terreno comune fra le anziane e i ragazzi della scuola Morvillo che hanno letto la fiaba era proprio l’antico dialetto, con le sue parole qualche volta mai sentite.

Per la giornata nazionale del dialetto è stata richiesta una partecipazione forse impegnativa, ma senz’altro coinvolgente. È stato chiesto di produrre un testo in prosa o poesia utilizzando le parole e i modi di dire monrealesi ma “scurdati”, ed è stato fornito il link per un lemmario certo non esaustivo ma intrigante. Ha funzionato alla grande. 

Gli organizzatori hanno ricevuto molti più testi del previsto, hanno partecipato persone anziane e anche ragazzini, le scuole Morvillo, Guglielmo II, il liceo classico e anche una delegazione di una III e IV elementare della Margherita di Navarra. Anche gli “studenti adulti” del Cpia hanno partecipato con grande impegno. Ed è proprio questo il significato di una manifestazione come “paroli scurdati, paroli attruvati”, gettare un ponte tra le generazioni perché la memoria non si smarrisca. 

Le due madrine Mariella Sapienza e Antonella Vinciguerra hanno aperto e chiuso questo pomeriggio molto sentito dal paese, tanto che è stato necessario cambiare l’appuntamento: a ora di pranzo un avviso diramato sui social ha avvertito che dal Circolo Italia l’appuntamento si spostava nel molto più capiente salone San Benedetto al Complesso Guglielmo II, dove non è rimasta una sedia vuota.

Nell’introdurre i partecipanti Amelia Crisantino, presidente della Pro Loco, ha sottolineato l’importanza della lingua locale: è la lingua degli affetti, delle radici più vicine ma anche di quelle più lontane, perché la lingua affonda nel tempo e nella parlata monrealese di una volta si conservavano ancora espressioni risalenti all’antica lingua greca. 

Come scriveva il grande Giuseppe Pitrè più di un secolo fa, la lingua è il monumento più fragile e anche il più forte: ogni giorno subisce aggressioni, ogni giorno rinasce. Ed è compito degli adulti conservare questa ricchezza e trasmetterla alle generazioni più giovani.

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