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Arte, storia e un Villaggio Medievale: a Monreale torna “Nel segno di Guglielmo”

Monreale, 11 maggio 2018 – Giunta alla sua VIII edizione, torna la rievocazione storica medievale “Nel segno di Guglielmo, domenica 20 maggio dalle ore 10,30 alle ore 13,00, evento dedicato all’epoca e alla cultura del Regno di Guglielmo II. L’associazione TE.M.A. rievocherà la dedicazione della cattedrale di Monreale da parte di re Guglielmo a Maria madre di Gesù, fatto realmente accaduto il 15 agosto del 1176. Dal 18 al 20 maggio, due giornate di Mercato Medievale precederanno il corteo Storico “Nel Segno Di Guglielmo” nella Sala Millunzi dell’ex collegio di Maria oggi fondazione Greco Carlino. 

Istituito nel 2010, l’evento è diventato un avvenimento fisso nel palinsesto degli eventi cittadini, animerà le piazze principali e via Roma. Nel Villaggio Medievale sarà possibile danzare al ritmo della musica Arabo Normanna, farsi trasportare nel tempo grazie alla presenza dei figuranti in costume d’epoca. Inoltre si potranno ammirare le creazioni artigianali in esposizione e degustare prodotti tipici e le quattro tipologie di birra Kimiya che attinge la sua storia ad origini Medievali.

La manifestazione, patrocinata dal Comune di Monreale, è nata grazie all’impegno delle associazioni Te.M.A. a cura di Salvatore Giaconia e dall’associazione CreArt Eventi di Cinzia Macaluso, con lo scopo di coniugare arte e storia. Collaboreranno alla rievocazione il gruppo Officina Medievale di Enna e La Fianna di Palermo.

Il 15 Agosto del 1176 Guglielmo dedicò la chiesa alla Madonna Assunta e, con un documento chiamato Bolla d’Oro, consegnò il monastero ai monaci benedettini venuti appositamente da Cava dei Tirreni. All’Abate, responsabile del monastero e del chiostro, venne affidato dal re il territorio circostante, ma anche terre, città, casali e fortezze lontane, alcune addirittura in Calabria e in Puglia e molti privilegi. La cattedrale divenne così il centro di uno dei più estesi domini feudali della Sicilia occidentale. Il sito scelto per la costruzione della Cattedrale iniziò pian piano a popolarsi, assumendo poco a poco il profilo di una nuova fondazione normanna che, nelle intenzioni del re, doveva essere magnifica e opulenta. Guglielmo infatti intendeva rendere Monreale sede rappresentativa del suo Regno, distinta da Palermo, affinché essa diventasse nei secoli emblema della sua politica di mediazione e sintonia tra potere reale e autorità ecclesiastica.

Monreale è uno scrigno di tesori d’arte di varie epoche: chiese, fontane storiche, percorsi panoramici, una biblioteca che vanta uno dei fondi antichi più prestigiosi in Sicilia. La cittadina però reca nel nome la parte più significativa della sua storia. Mons Regalis, ovvero “Monte del re”, è il nome latino usato per la prima volta ufficialmente da Papa Lucio III, in due bolle del 1183, per indicare il luogo in cui sorge il complesso guglielmino.

Il sito su cui si estende oggi la bella cittadina, ai tempi di Guglielmo era una meravigliosa terrazza naturale su Palermo, piena di alberi e di selvaggina di ogni tipo, e per questo meta prediletta delle battute di caccia dei sovrani normanni. Alcune fonti storiche sostengono che Guglielmo costruì l’abbazia e il palazzo reale su una precedente costruzione di Ruggero II, un palazzo regio a sua volta edificato su un più antico monastero dell’epoca di Gregorio Magno. È certo che non distante dal luogo scelto per la costruzione della chiesa fosse stanziato un villaggio arabo, denominato Bulchar, che alcuni studiosi collocano nei pressi del quartiere Pozzillo, uno dei più antichi di Monreale. In tale sito non esiste ancora, però, all’epoca di Guglielmo, alcuna società organizzata giuridicamente o politicamente. Sembra inoltre che la zona che circonda l’attuale centro abitato della cittadina, dal Castellaccio fino a Pioppo, fosse militarmente vigilata, dal momento che rappresentava una importante via di collegamento tra Palermo e Val di Mazara, attraverso Giato, allora roccaforte dei Musulmani.

 

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