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“Novembre è un bel mese per morire”, domani la presentazione del secondo romanzo di Coccia

PALERMO – È in una banale, ma contesa, “briscola in cinque” che si definisce il destino dell’immaginaria cittadina sicula di Leonida. Sarà presentato, venerdì 29 novembre alle 18:00, nell’enoteca letteraria “Prospero” di via Marche 8 il libro di Antonio Coccia “Novembre è un bel mese per morire” ed edito da Bonfirraro Editore.

Cinque, come gli amici di una vita, Carlo, Giuseppe, Nino, il maresciallo Garmendia e Pietro che trascorrono la maggior parte del loro tempo al bar Mugica, punto d’osservazione privilegiato per commentare la situazione catastrofica in cui versa la “Fabbrica”, per decenni fulcro lavorativo degli abitanti del paese. Ma adesso è un’altra storia e i giornali raccontano che il prossimo novembre 2011 ai lavoratori rimarrà soltanto la sua ruggine. Il senso di oppressione, il baratro economico e sociale che da lì a poco conoscerà l’intera comunità, si fanno largo tra i tavolini del bar, finendo col coinvolgere tutti i componenti dei cinque nuclei familiari, in un romanzo corale, intenso e appassionante, che tiene viva così la tensione lungo tutte le pagine.

Ironico, malinconico e illuminante, l’esordio di Coccia, già capace di usare la penna come un pennello, diviene ritratto impietoso di un’Italia contemporanea, accusata di non saper affrontare le sfide del nuovo millennio e di trovarsi incapace, per responsabilità dei politici e dei capitalisti senza scrupoli, a riconvertire le proprie strutture e rivalutare le proprie risorse, umane prima di tutto. Rimane un solo elemento salvifico, l’amicizia fraterna, declinata al maschile, la quale è leggerezza che guarisce.

Antonio Coccia nel suo mestiere di assistente sociale, il suo motto è sempre stato una citazione letteraria, dal Baol di Stefano Benni: “la vita è come l’anticamera di un dentista, c’è sempre qualcuno che sta peggio di te”. Innamorato di narrazioni di ogni genere, dai Salgari e Dumas dell’infanzia fino ai grandi sudamericani (Sepulveda, Delgado Aparain, Taibo II, Sabato…), da molti anni inventa, racconta e scrive storie che in parte prendono spunto dalle sue esperienze per trasformarsi di volta in volta, anche radicalmente, in novella, in pastiche, in romanzo. È così che nascono “L’amante della luna e altri racconti” e “Le due bandiere”. “Novembre è un bel mese per morire” è il suo secondo romanzo, il primo con Bonfirraro.

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