Monreale, 8 marzo 2019 – Ieri pomeriggio presso la casa Cultura Santa Caterina a Monreale, in una sala affollatissima di pubblico, si è svolta la cerimonia di intitolazione della sala lettura al nostro concittadino Prof. Antonino Noto, scomparso il 16 febbraio del 1991.
L’occasione è servita per ricordare la memoria e tratteggiare il profilo di questo insigne cittadino, filosofo, epistemologo, logico e linguistico, che dopo aver insegnato per tanti anni nei licei era passato alla cattedra universitaria presso la Facoltà universitaria di Lettere ove insegnava filosofia morale e filosofia della scienza.
Dopo i consueti e rituali saluti del Sindaco Piero Capizzi, e degli Assessori Giuseppe Cangemi e Serena Potenza, Carmelo Botta, noto scrittore e divulgatore di libri sulla condizione dei contadini siciliani e delle loro lotte siciliani, sulla strage di Portella della Ginestra, su Placido Rizzotto, sindacalista ucciso dalla mafia corleonese e che è stato presentato all’AUSER di Monreale il 21 aprile scorso e di tanti altri libri, e che è stato suo alunno universitario ed amico, ne ha ricordato la figura mettendo in risalto il lato umano e poco conosciuto di questo grande concittadino che solamente adesso viene giustamente ricordato dall’Amministrazione comunale dopo un primo tentativo non andato a buon fine dall’ex amministrazione Gullo dieci anni fa circa.
Ha ricordato Carmelo Botta che Antonino Noto era solito ripetere, quando si intratteneva con i suoi alunni universitari dopo le lezioni, alcuni aforismi che riportiamo per dovere di cronaca e per la loro attualità:
- I miei migliori maestri sono stati i miei alunni;
- E’ bello essere grande tra i piccoli, è bello essere grande tra i grandi, è bello essere grande, ma è bello soprattutto essere;
- L’intellettuale crede di essere un superuomo ma non è neanche un uomo;
- I poeti non piangono, non ridono ma si esaltano. Leggendo Leopardi a me vien da ridere.
Ha citato inoltre i vari libri e collaborazioni a riviste letterarie e scientifiche, ricordando la densa corrispondenza che il Noto aveva con illustri scienziati di fama mondiale.
Tra i vari e svariati libri scritti da quest’emerito e colto professore citiamo: I giovani e la partecipazione politica, La ragione contro se stessa, Riflessioni di un ateo, Linguaggio e metalinguaggi, Solitudine angoscia e mito.
Francesca Lo Nigro, anch’essa alunna del professore, ha letto una missiva rievocativa scritta da un altro alunno ed amico, Pietro Alotto.
Successivamente la parola è stata presa dalla figlia Maria Giulia che ha descritto il padre come un indagatore del conoscere.
L’artista Anna Russo che ricordiamo per avere esposto in ben due occasioni a Monreale le sue opere, ha donato alla famiglia un ritratto del filosofo. I fratelli Riccardo e Federico Botta hanno chiuso la cerimonia eseguendo al violino il brano musicale The Lament di Frank Bridge.