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Meteo, il bel tempo sta per finire: da venerdì piogge e temporali a Palermo

Nel weekend atteso calo termico di circa 7 gradi nel capoluogo, poi tornerà l'Anticiclone da lunedì. La storica "novembrata" colpisce negativamente le imprese della pesca

L’Anticiclne Nord-Africano sta per indebolirsi e lascerà spazio a una nuova perturbazione che porterà a Palermo e in tutta la regione condizioni di maltempo con piogge e temporali. Nel capoluogo è inoltre, atteso un calo termico di circa 7 gradi nel fine settimana, specie tra sabato e domenica.

Questa zona anticiclonica che, ormai, da giorni sta proteggendo l’isola dalle perturbazioni e dal maltempo, in realtà sta già iniziando a indebolirsi e lo si avverte dalle temperature che risultano essere meno elevate rispetto al weekend scorso. Questa nuova perturbazione che arriverà a Palermo a partire da venerdì, porterà con sé venti freddi che faranno calare le temperature.

Con questa nuova perturbazione, entro il weekend, le temperature torneranno ad essere nella norma ovunque e la circolazione atmosferica resterà comunque instabile. Questa fase di maltempo potrebbe durare poco, i modelli di previsione ECMWFF mostrano infatti, il ritorno dell’Anticiclone Nord-Africano già da lunedì prossimo.

La tendenza mostra per i primi giorni della settimana prossima un lieve rialzo termico con temperature poco sopra i 20 gradi a Palermo, qualcosa in meno nei territori dell’entroterra.

Le previsioni meteo per i prossimi giorni a Palermo

Giovedì 3 novembre la circolazione atmosferica inizierà a cambiare. I venti di Libeccio, seppur deboli, soffieranno in città non portando grosse variazioni termiche. Il cielo sarà sereno, ad eccezione di qualche nuvola a ridosso dei monti. Si prevede un aumento della nuvolosità a partire dalla sera. Le temperature massime non supereranno i 24 gradi.

La giornata di venerdì 4 invece, sarà l’opposto di quella precedente. Tante nuvole, venti di Maestrale, che si faranno sentire in particolar modo dal pomeriggio-sera con moderate raffiche, e precipitazioni anche abbondanti, con il rischio di qualche temporale.

Nel weekend tra sabato 5 e domenica 6, avremo molte piogge e ancora moderate raffiche di vento che in città potrebbero soffiare ad una velocità compresa tra 50 e 60 km/h. Dal mattino di sabato alla sera di domenica si prevedono precipitazioni diffuse in tutta Palermo con il rischio di qualche temporale. Visto l’arrivo dei venti settentrionali, le temperature massime subiranno un brusco calo con valori fino a 16-19 gradi.

Come anticipato all’inizio di questo articolo, l’inizio della prossima settimana sembra ancora incerto, ma si osserva dalle proiezioni dell’ECMWF, il ritorno dell’Anticiclone Nord-Africano che tornerà a proteggere l’isola dalle perturbazioni atlantiche.

E così, con l’arrivo di questa nuova perturbazione, si chiude la fase della storica “novembrata” e si porrà fine, almeno per il momento, al periodo siccitoso che in questi giorni ha interessato in particolar modo il Sud Italia e le isole maggiori.

Quali danni ha causato questa “novembrata”?

Come riporta il monitoraggio di Coldiretti, a subire i maggiori effetti negativi di questa storica “novembrata” sono state le imprese della pesca. La mancanza di acqua dolce infatti, non permette il ricambio idrico nei nostri bacini, portando così alla proliferazione di alghe che non permettono la crescita dei pesci.

A risentire di più di questi effetti è la Regione Puglia, ed è proprio Coldiretti Impresa Pesca Puglia a denunciare quel che sta avvenendo dal punto di vista climatico. Se il clima già fa parecchi danni, l’uomo non è da meno, e lo dimostra la nota di Coldiretti Puglia che scrive: “La situazione è aggravata dalla mancata manutenzione dei canali che risultano ostruiti, causando la mancata circolazione delle acque e la conseguente stagnazione con la proliferazione di alghe che proliferano a temperature tra i 18 e i 22 gradi.”

Per Coldiretti servono degli interventi per rivitalizzare il ricambio delle acque, anche perché le temperature stanno aumentando in tutto il mondo di anno in anno e questo potrebbe compromettere seriamente le attività di pesca, ma soprattutto le nostre abitudini alimentari.

 

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