MONREALE – “Excuse me, where’s the tourist office?”, “Excuse me, where’s the toilet?”
Sono queste alcune delle domande che i turisti, appena giunti nella piazza di Monreale, rivolgono ai vigili urbani, ai baristi, ai passanti. Per poi scoprire, con molta sorpresa, che un centro informazioni turistiche, in una città sede di un sito UNESCO, che richiama centinaia, se non migliaia di turisti al giorno, non esiste. Mentre per raggiungere i bagni pubblici, aperti oramai da diversi mesi nell’antivilla comunale, dovranno più volte chiedere informazioni perché il centro storico è sprovvisto di una segnaletica che ne indichi l’ubicazione.
Quella dell’ufficio turistico a Monreale è una storia vecchia. Per un periodo aveva funzionato, in modo parziale, perché affidato agli studenti delle scuole superiori impegnati in stage presso il comune di Monreale. Con lo scoppio della pandemia il servizio era stato sospeso e da allora non è stato più ripristinato.
“Molti turisti chiedono di utilizzare i nostri servizi igienici – spiegano alcuni gestori di bar -. Non sanno che sono in antivilla e certamente gli risulta più comodo usufruire dei nostri”.
Quella delle indicazioni stradali è un’altra cancrena. Seguendo le indicazioni di google maps i turisti guidano fino a via 3 Canali, strada al limite dell’impraticabilità. Un disagio da anni rappresentato, ma che nessuna amministrazione è riuscita ad eliminare.
“Fino a poco più di un anno fa la segnaletica che indicava la presenza dei servizi pubblici era presente – spiega l’assessore al turismo, Geppino Pupella -. Poi è stata distrutta dai vandali”.
Monreale e l’industria (assente) del turismo, i gestori: “Qui siamo ancora all’anno zero”
Da allora non c’è stato un intervento di sostituzione dei segnali. Mentre i gestori delle strutture ricettive si chiedono cosa ne sia stato fatto degli introiti provenienti dall’imposta di soggiorno, da loro raccolta e poi inoltrata al comune. Si tratta di una tassa di scopo che deve essere destinata a misure volte a migliorare l’offerta turistica. Il regolamento prevede che prima di destinarla a qualsiasi iniziativa l’amministrazione debba consultare gli esercenti.
Gli stessi che ai nostri microfoni dichiarano: “Non siamo mai stati chiamati per un confronto in merito. Certamente non è stata utilizzata per indicare ai turisti dove sono i bagni pubblici, una farmacia, un bancomat”.
E così nella città inserita nel circuito UNESCO Arabo-Normanno capita di vedere vagare i turisti in cerca di un centro di informazioni turistiche che non troveranno mai, mentre la ricerca per trovare il bagno pubblico si è trasformata in una caccia al tesoro.