Come avevamo accennato in un articolo precedente, dopo due anni di stop a causa dell’emergenza covid, le celebrazioni religiose sono nuovamente aperte al pubblico. Dopo il comunicato della CEI, i fedeli potranno di nuovo partecipare alla Funzione di Pasqua.
Anche le processioni dei santi torneranno a solcare il tessuto urbano per effondere le loro benedizioni.
Nel novero delle ricorrenze principali degli arbëreshë di Piana vi è la Settimana Santa, ovvero Java e Madhe, preannunciata, venerdì scorso, dal canto itinerante della resurrezione di Lazzaro, eseguito anche di casa in casa.
Particolare importanza assume il rito del Giovedì Santo compiuto nella Cattedrale di San Demetrio. Qui il Vescovo, una volta tolti i ricchissimi paramenti, esegue in tutta umiltà la lavanda dei piedi a dodici papades dell’Eparchia di Piana degli Albanesi.
La sera del Venerdì Santo, invece, si svolge la struggente processione del Cristo Morto, seguito dalla statua della Madonna in lutto. Molto suggestivi sono i canti della passione e morte di Cristo, detti Vajtimet, i lamenti.
Il Sabato Santo è il momento del Christós Anésti: a mezzanotte clero e fedeli si posizionano davanti al portone della Cattedrale San Demetrio, dove il Celebrante chiede al papas che si trova all’interno della chiesa di aprirgli, intimando alle potenze del male di non ostacolare il suo passaggio. Una volta che le porte della chiesa si spalancano si intona, appunto, il Christós Anésti (Cristo è risorto) in greco e in albanese (Krishti u ngjall), e il Celebrante, assieme al corteo di fedeli, fa ingresso nella chiesa illuminata a gran festa.
Piana degli Albanesi: tornano le processioni del Venerdì Santo e di San Giorgio
La Domenica di Pasqua è il giorno più importante: tutto ha inizio con la messa celebrata dal Vescovo in Cattedrale con la presenza di tutti i papades. Al termine della funzione il corteo delle donne arbëreshe vestite con gli abiti tradizionali della festa parte dalla chiesa di San Nicola per arrivare in piazza Vittorio Emanuele: qui verrà sorteggiato, tra le donne che vestono l’abito tradizionale, il brezi, ossia una cintura in argento formata da placche unite al centro da una borchia cesellata a mano, raffigurante i santi protettori di Piana degli Albanesi, San Giorgio e San Demetrio o la Vergine Maria.
Purtroppo quest’anno a causa dell’emergenza covid si è deciso di non procedere né con il rito della lavanda dei piedi, né con la sfilata delle donne in abito tradizionale. Momenti molto importanti in cui si manifesta l’identità collettiva religiosa degli arbëreshë di Piana degli Albanesi.