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“LIDL? Atto a rischio di illegittimità” alcuni consiglieri annunciano battaglia in aula

"La legge prevede la convocazione di una conferenza di servizio, ma non é stata indetta"

MONREALE – “Riteniamo che non siano stati rispettati tutti i passaggi previsti per l’approvazione in consiglio comunale della variante al Piano Regolatore Generale. C’è un serio rischio che l’atto sia illegittimo”. Sono alcuni consiglieri comunali dell’opposizione ad anticipare il loro voto negativo alla delibera che sarà in discussione martedì 18, primo passo per la nascita del centro commerciale della LIDL sulla circonvallazione di Monreale.

Il tema è stato molto dibattuto in città. L’amministrazione comunale spinge per la sua approvazione, ma alcuni consiglieri vogliono vederci più chiaro, per non incorrere nella votazione di un atto  che, sostengono, potrebbe avere un profilo di illegittimità.

“Sarebbe stato necessario, da parte del SUAP, convocare una conferenza di servizio, il cui verbale sarebbe dovuto poi approdare in consiglio comunale. Lo prevede la legge, ma non è stato fatto”.

“Inoltre – continuano i consiglieri – la legge prevede ancora che il ricorso alla variante di piano debba essere sostenuto da forti motivazioni di pubblico interesse, idonee a giustificare il mutamento della scelta delle destinazioni urbanistiche originarie. Motivazioni che devono essere elencate analiticamente. L’amministrazione comunale, fin dal conferimento dell’incarico per lo studio e la redazione della variante di piano, avrebbe dovuto indicare le motivazioni la cui mancanza adesso potrebbe costituire motivo di illegittimità dell’atto. Ed invece abbiamo letto motivazioni generiche, non puntuali, per giustificare la nascita di questo centro commerciale”.

Il centro commerciale (il progetto è quello in foto) insisterebbe su un lotto di terreno di circa 7.500 mq, con una superficie coperta di 1.660 mq, di cui 1.120 mq per la vendita. Confina con la circonvallazione di Monreale e con alcuni terreni privati.

“Bisogna invece verificare – spiegano i consiglieri – che ci sia una convergenza tra l’interesse dell’impresa, l’interesse pubblico, un ordinato assetto pianificatorio del territorio, e che ci siano effettive prospettive di sviluppo socio economico.

Inoltre, tramite pubblico avviso, il comune avrebbe dovuto indire la conferenza di servizio, così da garantire il diritto di intervento a coloro che potrebbero ricevere un pregiudizio dalla realizzazione dell’intervento”. 

I consiglieri annunciano battaglia in consiglio. E, considerato che un ulteriore presupposto per l’adozione della variante è che il PRG non preveda già un’area commerciale, si pongono un’altra domanda. “Ma siamo sicuri che l’attuale piano regolatore non preveda già un’area commerciale?”

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