MONREALE – Simone La Barbera si è venuto a trovare negli ultimi giorni al centro della bufera. I 3 decessi che hanno investito la sua casa di riposo questa settimana l’hanno posizionato, suo malgrado, al centro dei riflettori mediatici.
Nella struttura di Monreale, la “Benessere e Vita”, il covid è entrato, è un dato incontrovertibile, nonostante l’adozione di tutte le prescrizioni previste per tenerlo fuori. “Ma il decesso dei tre ospiti è riconducibile ad uno stato clinico già grave”, spiega ai nostri microfoni.
La Barbera è il responsabile amministrativo della casa di riposo di cui è titolare la moglie, Rosalia Rita Bentivegna. La gestiscono da 7 anni, e adesso vivono tra il dispiacere di queste perdite (i suoi “nonnini” li chiamano) e l’amarezza per le pesanti accuse che piovono sui social. A sostenerli è il conforto dei parenti dei suoi ospiti, anche di quelli deceduti, che li spingono ad andare avanti, non imputandogli alcuna responsabilità. La Barbera, raggiunto telefonicamente, spiega di avere la coscienza a posto, è consapevole di avere fatto quanto possibile per i suoi nonnini, alcuni dei quali già da tempo in una situazione molto grave, come quelli deceduti in questi giorni.
Ad ulteriore conferma del suo corretto modo di gestire la casa di riposo è arrivato ieri sera il controllo dei medici dell’ASP di Palermo. “Si sono presentati per verificare lo stato di salute degli ospiti. Mi hanno confortato, sottolineando che non esiste alcun motivo per portarli in ospedale, sebbene il covid ne abbia contagiato 6 al pian terreno e 1 al primo piano. Tre di loro, di 88, 92 e 94 anni, sono in gravi condizioni, ma non per il virus che li ha pure contagiati, ma per il loro quadro neurologico, già da tempo molto grave. E hanno dichiarato che per loro questa residenza risulta essere ancora l’opzione migliore rispetto al ricovero in ospedale. Questa mattina tra l’altro stavano meglio, hanno fatto colazione e ho mandato le foto ai figli”.
“Con i miei nonnini abbiamo instaurato un rapporto familiare – racconta La Barbera -, alcuni sono qui da diversi anni, trascorriamo le feste insieme, a volte anche con i loro figli, con i quali c’è un rapporto di estrema fiducia. Li teniamo continuamente al corrente dell’evoluzione della salute dei loro cari”.
Ieri mattina la figlia di un ospite aveva richiesto l’intervento del 118. Voleva comprendere se fosse stato il caso di trasferire il proprio genitore in ospedale: “I sanitari li hanno rasserenati. Hanno svolto la visita e hanno reputato che non ci fosse nessuna situazione emergenziale”. Anche in questo caso è stato consigliato di lasciare l’ospite presso la “Benessere e Vita”.
La Barbera conferma che a parte i tre anziani affetti da grossi problemi neurologici, gli altri 4 ospiti risultati positivi al coronavirus stanno bene, sono autonomi, e del tutto asintomatici.
“Lavoro con tre operatori, siamo tutti negativi al covid19. Forniamo assistenza h24. Questa notte sono rimasto sveglio per monitorare la saturazione dell’ossigeno degli ospiti affetti dal virus. Rischiamo noi stessi un contagio ma, nonostante le difficoltà, andiamo avanti. Sentire le critiche ci fa tanto male”.
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