Palermo, 28 ottobre 2018 — Si è svolto questa mattina, presso la Sala Migra Teatro del Centro Amazzone, in via dello Spirito Santo al Monte di Pietà, l’incontro rivolto alle comunità migranti di Palermo nell’ambito della dodicesima edizione del Progetto Amazzone, ideato e diretto da Lina Prosa e Anna Barbera.
Il progetto, che ha avuto la sua prima edizione nel 1996 e che da allora è stato sempre riproposto con cadenza biennale, nasce con l’intenzione di promuovere un approccio diverso e nuovo alla malattia e al cancro al seno. Attraverso il teatro, l’arte e la scienza questa coraggiosa iniziativa vuole aprire uno spazio di dialogo in cui i miti, nuovi e moderni, prendono forma, assumono concretamente le fattezze umane, e ritornano agli esseri umani.
Uno degli argomenti affrontati quest’anno è stato il tema dell’accoglienza, dell’altro, di come l’altro cambia il nostro spazio, la nostra città e la nostra cultura. L’evento di oggi, dal titolo “Fuori/Confine”, ha visto la partecipazione degli esponenti di tre comunità palermitane, la comunità tamil, quella di Capo Verde e la comunità Bengalese. Danze, poesia, racconti di vita e di migrazione, di generazioni ibride, di incontri e scontri tra culture, racconti di integrazione. Queste le colonne portanti di Fuori/Confine, progetto ideato da Claudia Brunetto e Marta Occhipinti, due giornaliste che si occupano di comunità migranti per il Progetto Amazzone, che quest’anno ha aperto i teatri e gli spazi pubblici della città alle comunità multietniche.
“Progetto Amazzone – dice Marta Occhipinti – vuole tracciare una mappa delle culture di Palermo. Lo scopo è quello di attivare, attraverso teatro, letteratura e giornalismo comunitario, dei percorsi di dialogo tra le culture. Le comunità hanno un momento di protagonismo sul palcoscenico del Centro Amazzone, che già da ’96 si occupa di promuovere percorsi di dialogo e di integrazione con le comunità multietniche di Palermo, anche attraverso l’attività teatrale di Lina Prosa, drammaturga che ha fatto della migrazione il suo progetto di scrittura e teatro”.
Zenaida Boaventura, presidente dell’Associazione Casa di Tutte le Genti, e Delfina Nunes Boaventura, ex presidente della Consulta delle Culture, sono le rappresentanti della comunità di Capo Verde, nonché le prime donne capoverdiane trasferitesi a Palermo negli anni ’60.
“Vivo a Palermo dagli anni ’60 – dice Zenaida – , la nostra comunità non ha avuto difficoltà ad integrarsi, noi di Capo Verde siamo africani geograficamente, ma la nostra cultura ha poco a che vedere con le culture africane. Attualmente non vengono più molti migranti dal Capo Verde, ma per quelli che sono arrivati anche negli anni passati la nostra comunità ha rappresentato un importante punto di riferimento. I nostri nipoti, la terza generazione diciamo, si sentono palermitani a tutti gli effetti”. Dopo l’intervento, le rappresentanti di Capo Verde hanno letto due poesie scritte dal poeta e scrittore capoverdiano Jorge Canifa Arves.
La scuola bengalese di Palermo e l’associazione “Bangladesh Torun Prozonmo” hanno contribuito all’evento con due giovanissime ballerine che hanno eseguito una danza tradizionale bengalese, e con l’intervento del presidente dell’associazione, Topu Tafazzul, che ha ribadito quanto le nuove generazioni si sentano realmente italiane, continuando sempre a conoscere e approfondire la propria cultura di origine.
Stefano Edward Puvanendrarajah, rappresentante della comunità Tamil, ha parlato della diaspora dei Tamil e delle gravi violazioni dei diritti umani che tutt’ora vengono perpetrati in Sri Lanka, nonché del dilagante razzismo che in Italia e in Europa sta prendendo piede. “Ricordo – dice Edward – quando io e i miei compagni di scuola compimmo 18 anni. Per loro era il momento in cui finalmente avrebbero potuto prendere la patente e guidare la macchina, per me era il momento in cui mi sarebbe stata riconosciuta la cittadinanza italiana”.
Il Progetto Amazzone continuerà a creare sinergie e a dare visibilità alle comunità multietniche di Palermo, città che oggi si fregia del titolo di Capitale Italiana della Cultura, ma anche Capitale delle Culture.