Monreale, 11 aprile 2018 – La nostra scuola, da tempo in prima linea sul tema legalità, oggi ha ospitato la signora Accetta, madre del piccolo Claudio Domino e Massimo Sole, fratello di Giammatteo Sole. I familiari delle vittime della mafia si adoperano per portare nelle scuole la loro testimonianza e per sensibilizzare le nuove generazioni su come non rimanere in silenzio e dare visibilità ai tanti bambini invisibili vittime della criminalità mafiosa. L’evento è stato sostenuto dalla partecipazione del Rotary Club Inner Wheel Palermo Mondello.
Massimo Sole ha raccontato la storia di suo fratello Giammatteo, un ragazzo di appena 23 anni, rapito, torturato e ucciso dalla mafia, pare per una guerra tra famiglie mafiose. A seguire la mamma di Claudio Domino ha raccontato minuziosamente di suo figlio, di come in un giorno qualunque si trovò davanti il suo assassino. Ancora oggi dopo 31 anni la verità non si conosce, sembra che Claudio sia stato testimone involontario di fatti criminali. Non sonno mancati attimi di commozione tra tutti noi…
“Grazie alla voglia di giustizia, e non di vendetta – ha dichiarato la mamma di Claudio – è necessario sfatare l’idea che la mafia ha un codice d’onore secondo il quale non ucciderebbe donne e bambini. Niente di più falso. I bambini invisibili uccisi dalla mafia sono 125, di cui solo 108 sono riconosciuti dallo Stato. La prima vittima aveva solo 17 anni ed eravamo nel 1896, il suo nome era Emanuela Sansone”.
La nostra scuola lavorando in assetto verticale, scuola primarie e scuola media, ha prodotto il fiore della legalità i cui petali rappresentano le idee necessarie per sconfiggere la mafia. Alcuni alunni hanno rivisitato una canzone per dire No alla mafia, altri hanno realizzato l’agenda rossa della legalità. I lavori eseguiti da noi ragazzi e insegnanti sono stati donati dalla scuola alle famiglie Domino e Sole per ringraziarli della loro significativa testimonianza.
Concludendo possiamo dire che tutti insieme possiamo combattere la mafia, rompendo il muro dell’omertà e dimostrare che i siciliani non siamo tutti mafiosi, perché il silenzio è mafia e noi vogliamo un mondo pieno
di rispetto, giustizia, onestà, libertà, fiducia, solidarietà, dignità e uguaglianza.
Gli alunni VA e VB – I e III F scuola primaria Leto-Borsellino di Aquino
(Coordinatrice Loredana Inzinsola)