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Ci siamo: superata la congiuntura è nata la Giunta con il con-giunto

Fiocco rosa sulla facciata del Palazzo di Città: finalmente la Giunta è nata. Il Sindaco ha dovuto faticare non poco, ma alla fine c’è l’ha fatta! Ha rimpastato a lungo e ha dovuto più volte aggiustare gli “ingredienti”, accogliendo o respingendo indicazioni, ritenute più o meno opportune. Una fatica disumana, dal momento che alcuni componenti appena immessi nel pentolone del rimpasto cominciavano a suonarsele di santa ragione. Alla fine, ripescata dalle più antiche ricette per la preparazione della conserva di pomodoro, è arrivata l’imbeccata risolutiva: “Un pocu ri Zuccaro metticcillu sempri!”. Sull’identità del suggeritore non si hanno certezze, ma sembrerebbe trattarsi di un con-giunto (nell’accezione di familiare facente parte della precedente Giunta). Resa più dolce l’atmosfera e pacati apparentemente gli animi, la “Capizzi Due” è venuta alla luce fresca come una rosa! La presenza dell’edulcorante e salvifico componente non è sfuggita ai cittadini, accorsi fuori dalla sala in cui ha avuto epilogo il prolungato travaglio per porgere il benvenuto alla neonata compagine amministrativa, che gli hanno dedicato particolari ed affettuose attenzioni, sussurrando coralmente: “Ma che duci… è troppu duci… assimigghia tuttu a so frati!”.

A chi con pedanteria ha tentato di seguire tutti gli antefatti e i progressivi sviluppi, l’intera vicenda non è apparsa così rosea. Durante il periodo d’incubazione, all’interno del direttivo del PD cittadino, si sono sostenute tesi non del tutto omogenee e, giunti alla resa dei conti sollecitata anche dal penultimatum del Sindaco, nel pieno di una vera e propria rissa tutto è crollato, compresa la testa del segretario. Immediato l’intervento dei vertici provinciali e regionali del PD che, in modo fulmineo, si erano illusi di aver risolto d’ufficio l’aspra controversia; avevano formulato una lista di nuovi assessori, puntualmente disattesa. Un secco no, come si è avuto modo di leggere, anche all’incremento della quota rosa nonostante la disponibilità della papabile a rinunciare al ruolo di consigliere. Vai a capirci qualcosa! Immediata, quindi, la reazione degli apici dirigenziali con il lapidario annuncio: “A Monreale il PD è all’opposizione!”. Ma quando mai! I consiglieri cittadini del PD, chi per una ragione e chi per un’altra, hanno ritrovato la necessaria e monolitica compattezza per mettere all’opposizione, rispetto a se stessi, i vertici provinciali e regionali. Ah ah! E con l’ipotizzata candidatura alle regionali del 2017 dell’ex segretario locale, impulsivamente messo fuori dal PD e oggi assessore della giunta rimpastata, come la mettiamo? Boh! Ma i politici sono bravissimi e, per il bene della Città e della Regione, riescono a fare miracoli. La candidatura sicuramente ci sarà, nel gruppo consiliare tutto tornerà come e meglio di prima e, quanto al direttivo di partito, un nuovo segretario saprà ricreare, con innata dolcezza, la necessaria serenità. Andrà proprio così? Vedremo.

I nuovi assessori hanno già prestato giuramento davanti al primo cittadino, ma non è dato sapere se, tutti insieme e con la mano sul cuore, hanno cantato l’inno cittadino fortemente voluto da molti di essi e da chi li ha preceduti. Nell’augurare al nuovo esecutivo proficuo lavoro, non riesco ad esimermi dal rivolgere a me stesso una domanda: ma, in tutto questo, qualcuno dei contendenti, premiati o puniti, si è mai fatto sfiorare dal pensiero che tutto accade sulla testa dei cittadini elettori? Qualcuno riflette sul prossimo e inevitabile riproporsi del momento elettorale? Fanno bene i cittadini a seguire con pedanteria antefatti e sviluppi; la prossima volta, voglio sperare, rifletteranno a lungo e staranno molto attenti. E non soltanto quelli assillati dal tasso glicemico in insopportabile eccesso!

Il simpatico esemplare di punteruolo rosso attualmente residente nella nostra Città
Il simpatico esemplare di punteruolo rosso attualmente residente nella nostra Città

L’esordio della nuova giunta è decisamente encomiabile. Finalmente anche a Monreale si applica la legge 14 gennaio 2013, n. 10, che obbligherebbe i Comuni a piantare un albero per ogni neonato. Due floride palme hanno fatto la loro tempestiva apparizione tra le aiole di piazza Vittorio Emanuele, proprio davanti al Palazzo di città. Una per ciascuna delle “Giunte Capizzi”: la n. 1 (in perdonabile ritardo) e la neonata n. 2. Questo, immagino, si potrà leggere sulle targhe che quanto prima saranno apposte ai piedi dei due splendidi esemplari di flora tropicale. Sto scherzando ovviamente! Le nuove palme hanno opportunamente preso il posto di quelle rimaste vittime dell’aggressione da parte del micidiale parassita Rhynchophorus ferrugineus, il coleottero di origini asiatiche meglio conosciuto come Punteruolo rosso. Con elevatissimo spirito di collaborazione mi permetto di segnalare a chi, tra gli assessori, dovrà occuparsi di tutela dell’ambiente, che il famigerato coleottero dimora ancora tra noi e potrebbe prendere di mira le nuove arrivate. Il pericolo è incombente. A riprova di quanto affermo, pubblico la foto di un simpaticissimo esemplare di punteruolo rosso atterrato rumorosamente sul mio terrazzo la settimana scorsa. La povera bestia, infatti, non essendosi resa conto che tra l’esterno e l’interno ci fossero i vetri, ha impattato proprio di brutto. Il punteruolo appariva dolorante e disteso sul dorso, nella scomoda posizione abilmente descritta da Franz Kafka ne La metamorfosi. Ho umanamente soccorso il malconcio insetto e, appena rimessolo sulle zampe, ho assistito impotente al suo improvviso e speditissimo decollo in direzione del centro storico. Era mia intenzione catturarlo e consegnarlo alla Polizia municipale ma non ce l’ho fatta; con estrema destrezza mi ha letteralmente fregato e me ne dispiaccio. La mia parte l’ho fatta ma…, ripensandoci, forse non del tutto.

Sergio Mammina, prototipo di Poltrona assessoriale ispirata dal punteruolo rosso - legno dipinto+gommapiuma+stampa digitale su pvc – Dimensioni reali
Sergio Mammina, prototipo di Poltrona assessoriale ispirata dal punteruolo rosso – legno dipinto+gommapiuma+stampa digitale su pvc – Dimensioni reali

Quando ho visto il coleottero dirigersi speditamente verso la piazza mi è venuto da pensare: “Chissà che faccia fanno le palme quando vedono arrivare il punteruolo rosso?”. E siccome i marchingegni della fantasia si mettono in moto incontrollabilmente, il passo è stato brevissimo e mi è venuto anche da pensare: “Chissà che faccia farebbero gli assessori, e i politici più in generale, se le poltrone a cui tanto aspirano avessero l’aspetto del Rhynchophorus ferrugineus?”. Un arredo così fatto potrebbe alternativamente funzionare da stimolante e da deterrente; apparire minaccioso in caso di inefficienza e incoraggiante nei momenti in cui si profonde il massimo dell’impegno e si sprizza incontenibile competenza. Un promemoria funzionale per chi, rapito dall’avvolgente impulso di mettersi alla guida della comunità per assecondarne la crescita, troppo di frequente se ne dimentica. Ho elaborato l’dea ed ho realizzato un prototipo: la poltrona assessoriale. È il mio regalo di battesimo alla nuova Giunta, dalla quale spero ardentemente possano arrivare significativi segnali di svolta rispetto al recente passato, soprattutto nell’ambito di ciò che mi sta molto a cuore. Bando alle polemiche, quindi, ma senza smettere di dedicare particolare attenzione a tutto quanto concerne l’ambito delle arti figurative, la gestione degli spazi assegnati alla Civica Galleria “Giuseppe Sciortino” e le attività che in essi troveranno ospitalità o saranno opportunamente messe alla porta. Buon lavoro!

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