Chi è Alberto Ganci, selezionato per il calendario “Volti di Monreale”?
Alberto Ganci, monrealese, ha 12 anni e frequenta le scuole medie all’ICS Veneziano di Monreale. Oltre ad essere un ragazzo molto appassionato allo studio, Alberto ha una grande passione: gli scacchi, che da molto tempo coltiva e che ha già dato i suoi frutti. Alberto ha infatti già partecipato ad una quarantina di tornei open, aperti a gente di qualsiasi età, vincendo prestigiosi festival come l’open B del VII festival di Agrigento, l’open B del XIV festival di Messina, l’open B del festival di Monreale, vari titoli provinciali e regionali ed è diventato anche campione nazionale per ben due volte: la prima nel 2020 nella categoria under 10 e la seconda quest’anno, nella categoria under 12.
Alberto gioca per l’Accademia Scacchistica Monrealese, portando in alto il nome non solo della nostra città ma anche della Sicilia, non solo in Italia ma anche nel mondo. Grazie al sostegno della famiglia e al supporto del fratello maggiore – anche lui giocatore – dimostrando costanza, dedizione, passione e determinazione, Alberto quest’anno si è distinto per i suoi meriti e per i traguardi raggiunti, ricevendo persino una targa al merito dal Sindaco di Monreale per i traguardi raggiunti.
Alberto, come nasce la tua passione per gli scacchi e come la coltivi?
La mia passione per gli scacchi nasce grazie a mio fratello maggiore Elio, che quando era più piccolo ha iniziato a frequentare un corso di scacchi alla scuola Morvillo. Un giorno, quando io avevo ancora solo sei anni e andavo in prima elementare, portò una scacchiera a casa e iniziò a spiegarmi come si muovono i pezzi e i principi degli scacchi. Così mi sono appassionato sempre più a questo nuovo gioco, che non ho più abbandonato.
Crescendo ho iniziato a studiare seriamente e poi a partecipare a diversi tornei, anche in compagnia di mio fratello, e a vincere diversi campionati provinciali, regionali e due campionati nazionali. Ci tengo molto a studiare e migliorare e per questo lo faccio con costanza. Sono tesserato all’Accademia Scacchistica Monrealese, adesso col mio maestro Michel Bifulco faccio lezione tutti i venerdì, e poi autonomamente il sabato e la domenica, oltre a studiare e fare i compiti per la scuola, cerco di studiare scacchi.
In più, da tre anni il giovedì seguo anche il Corso federale di scacchi, che è una borsa di studio che mi ha dato la Federazione Scacchistica Italiana e che mi consente di studiare e confrontarmi con i maestri più forti d’Italia, che scelgono come allievi i migliori talenti italiani delle rispettive categorie.
Come ti prepari ad affrontare una partita? Quali sono i tuoi punti di forza e di debolezza durante il gioco?
Ogni partita di scacchi è formata da tre parti principali: l’apertura, il medio-gioco e il finale. Per l’apertura bisogna crearsi un proprio repertorio, che va ripassato continuamente e aggiornato in base all’avanzamento dei motori del calcolo scacchistico, mentre per il medio gioco occorre una visione tattica e una strategica. Per i finali esistono diversi manuali da dove studio le possibili combinazioni utilizzate per vincere.
Il mio punto di forza è l’attacco, mi piacciano i sacrifici e proprio grazie ad uno di essi ho pattato la mia ultima partita del nazionale, vincendo il campionato. La mia debolezza principale è la cattiva gestione del tempo, solitamente le partite a tempo lungo durano dalle 3 alle 4 ore. A volte per essere più sicuro della mossa che devo fare penso troppo e, alla fine della partita, mi posso ritrovare con poco tempo per giocare e non ho tanto tempo per gestire bene il finale della partita.
Ogni volta che gioco cerco di mettere in atto tutto ciò che ho studiato nei giorni precedenti al meglio. Quando vinco ovviamente è più bello e mi sento ancora più felice perché vedo che le cose che ho studiato e messo in pratica hanno dato i loro frutti.
Riesci a conciliare la tua passione per gli scacchi con l’impegno della scuola? Hai altre passioni?
Come tanti ragazzi, anche a me piace giocare a calcetto, e ancora oggi nel tempo libero o magari in campagna dalla nonna mi piace palleggiare o giocare con mio cugino. Però mi piace molto di più giocare a scacchi. A scuola vado abbastanza bene, nel pagellino intermedio ho avuto tutti ottimi voti.
I miei compagni e le professoresse spesso sono contenti quando vado a disputare i tornei, come quando questo novembre sono andato a giocare al torneo europeo in Turchia. Dopo aver vinto il torneo nazionale di quest’anno, la federazione scacchistica italiana mi ha invitato come suo rappresentante per la fascia under 12 ai campionati europei svolti recentemente ad Antalya, dove ho conseguito la categoria di 1N, raggiungendo i 1810 punti elo, il punteggio che indica la propria forza di gioco, riconosciuto a livello internazionale. Dal 27 al 30 dicembre ci sarà il Festival di Monreale, che viene organizzato dalla mia accademia, l’Accademia Scacchistica Monrealese. A gennaio ci sarà poi il torneo di Messina, un torneo internazionale qui sull’isola che si tiene dal 2 all’8 gennaio.
Dopo la scuola vorrei fare l’università ma voglio anche continuare con gli scacchi. In futuro diventare maestro di scacchi mi piacerebbe, anche se non penso di riuscire a farne un lavoro e per questo voglio continuare con gli studi, anche se sono sicuro che gli scacchi rimarranno sempre una parte importante della mia vita. È uno sport che ha caratteristiche utili per incentivarti a migliorare anche nella vita, ad esempio essere curiosi, studiare con passione, avere pazienza e costanza, non sottovalutare mai nessuno e, soprattutto, imparare ad avere la forza di riprendersi dopo ogni sconfitta.
“Volti di Monreale”, assegnati i riconoscimenti a 12 personalità, calendario in distribuzione