MONREALE – Terzo anno consecutivo senza la festa del SS. Crocifisso? Ancora non si sa se verrà organizzata, ma l’amministrazione comunale, nell’ipotesi che vi si riesca, vuole farsi trovare pronta.
E già fervono i preparativi. Le telefonate agli sponsor, i primi contatti con gli artisti e con i gestori delle luminarie, una interlocuzione avviata con l’assessorato regionale al turismo, previsione di variazioni di bilancio. L’intenzione è di trasformare il campo di calcio Conca d’Oro in un grande parcheggio dal quale le navette faranno la spola per il centro.
Il sindaco Arcidiacono non ha dubbi: “Se si potrà fare ci faremo trovare pronti, e sarà una grande festa”. Una grande festa per la città, ma anche la prima per Arcidiacono da quando indossa la fascia tricolore. A quest’appuntamento non vuole farsi trovare impreparato. Ha già pensato a dove ospitare le giostre. Vuole evitare che i giovani a tarda sera debbano percorrere a piedi via Ignazio Florio. Verranno collocate nel parcheggio Torres, più facilmente accessibile dalla scalinata che porta a via Torres. “La notte voglio dormire tranquillo, senza avere l’ansia che qualcuno possa farsi male per strada”.
Ma non è dal sindaco che deve arrivare il nulla osta alla processione.
I primi di marzo si terrà un incontro della Conferenza Episcopale Siciliana. I vescovi dell’isola si interrogheranno, alla luce dell’evoluzione dei contagi, sull’opportunità di consentire le manifestazioni religiose, e tra queste le processioni. Quella del SS. Crocifisso ancora oggi richiama diverse centinaia di fedeli dietro il fercolo, mentre sono migliaia le persone che nei primi tre giorni di maggio si riversano per le strade di Monreale. Un punto nodale, questo, per poter pensare all’organizzazione della festa del SS. Crocifisso, che la città di Monreale attende da due anni. Il si dei vescovi è quindi condizione necessaria, ma non sufficiente.
L’altro aspetto da valutare riguarda essenzialmente lo stato di salute della Confraternita monrealese. E soprattutto lo spirito con il quale i numerosi confrati intendono vivere la festa del 3 maggio.
A fine ottobre 2021, a margine di uno stato di malessere esploso all’interno della folta Confraternita, l’Arcivescovo di Monreale, S. E. Michele Pennisi, ne aveva destituito gli organi dirigenti. Al loro posto era stato nominato, in qualità di commissario, Don Ferdinando Toia. Ma, a distanza di quattro mesi, ancora oggi per molti confrati le ferite non si sono rimarginate del tutto per quanto venuto fuori. Ancora troppi rancori all’interno di una comunità i cui iscritti si chiamano fratelli.
Insomma, non si respirerebbe all’interno della Confraternita quel clima sereno, tra l’altro necessario per giungere alla nomina dei nuovi organi dirigenti. Non è stata ancora convocata l’assemblea dei 400 e più confrati che la compongono. I tempi non sarebbero ancora maturi. Il rischio è che, nell’affollata Sala della Pace, ancora oggi possano volare gli stracci.
Vista l’aria che tira, sono in tanti a ritenere prioritario avviare un cammino, breve o lungo che sia, per giungere a quello spirito di comunione fraterna che dovrebbe contraddistinguere la Confraternita. Un passaggio propedeutico, necessario per giungere alla processione del 3 maggio, che dovrà esserci solamente a suggello di una confraternita rinnovata, al raggiungimento di un nuovo clima di concordia.
Ma intanto, nonostante i tanti se e i ma, la macchina organizzativa non si ferma. “Se quest’anno si terrà, sarà una grande festa”, promette il sindaco Arcidiacono.
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