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#ilpuntodimacchia: Una Partita a Scacchi per il successore du SINNACU

Due mosse per provare a vincere la partita.....

L’odierno editoriale del neo Direttore della Redazione di Palermo de La Repubblica non fa che confermare una linea che non si può non definire coraggiosa di Carmelo Lopapa. La sferzata del Direttore è rivolta al Sindaco di Palermo Leoluca Orlando, descritto come il capitano di una nave cui si rivolge l’invito di tornare a bordo del natante alla deriva o abbandonarlo definitivamente. 

Sono tra i palermitani che hanno apprezzato e apprezzano tuttavia l’opera del Professore cui – e ho avuto modo anche di recente di riferirgli personalmente la mia considerazione e il mio apprezzamento nei suoi confronti – ritengo vada riconosciuto il merito di aver cambiato radicalmente la città che mi ha dato i natali e che ho vissuto intensamente per tantissimi anni. Trovo, correrò il rischio di espormi a pubblica lapidazione, che il Sindaco Orlando sia uno degli uomini politici più illuminati e preparati degli ultimi decenni. 

Questo non vuol dire che sia stato e sia indenne da errori anche gravi nella gestione, anche se non ininterrottamente, ultra decennale di una città grande e popolosa del sud Italia per la quale ha saputo tuttavia guadagnare attenzione e ammirazione da tutto il mondo. 

La mia ammirazione per il Prof. Orlando non mi esime dal considerare quanto scritto oggi da Repubblica Palermo essenzialmente vero e condivisibile, quanto giustificata mi è parsa la sferzata inferta da Lopapa. 

Vivo ormai da molti anni fuori città e le mie frequentazioni di Palermo sono sempre assai numerose, ma mai come prima e non posso non riconoscere, innanzitutto a me stesso, di come il degrado urbano della metropoli siciliana sia di un livello tale da gettare nello sconforto ogni abitante, anche il più sfegatato dei fans del Sindaco. E questo risulta più deflagrante se come me appunto non frequenti la città ogni santo giorno. 

Inutile fare l’elenco di ciò che si vede per le strade o citare gli incendi dei cumuli di rifiuti che hanno persino messo in pericolo una abitazione o parlare dello stato del cimitero dei Rotoli. 

Tuttavia non credo che Orlando meriti in assoluto di concludere l’avventura di Sinnacu con una sfiducia del Consiglio Comunale e anzi sono qui d’accordo senza mezzi termini con il Segretario Provinciale Pd Filoramo che ha proprio oggi reiterato il proprio invito, rivolto a tutte le parti politiche, per trovare “..una sintesi condivisa su tutti gli atti indispensabili..” e portare a termine la legislatura 

Il Direttore Lopapa – per tornare alle sue scelte editoriali coraggiose – aveva già dato una sferzata al popolo di csx e segnatamente al PD allorché, in uno dei sui primi articoli di fondo (ma si chiamano ancora così?) invitò senza mezzi termini quel mondo a organizzare urgentemente degli Stati Generali della sinistra proprio in vista delle elezioni amministrative della primavera prossima. 

L’invito fu allora raccolto e il PD ha organizzato un interessante e partecipato confronto ai Cantieri Culturali della Zisa. 

Argomenti interessanti affrontati, idee, progetti e intendimenti futuri sulla tutela dei diritti delle donne e/o delle minoranze. Tutto molto interessante e incoraggiante per il futuro che non vorremmo immaginare, quello di una città come Palermo – con la sua storia e la sua cultura anche in termini di accoglienza – governata da qualche esponente salviniano o meloniano. 

E tuttavia, anche da militante e dirigente, mi chiedo quando saranno maturi i tempi perché si facciano finalmente le proposte, “la Proposta” (quella con la P maiuscola) per le elezioni che si celebreranno tra otto mesi. 

È indubbio che per i palermitani di ogni fede politica o estrazione culturale è obiettivamente difficile immaginare il successore di Orlando, ma credo che sia maturo il tempo di OSARE, uscendo dal solito rito delle trattative più o meno segrete che, nel caso di Palermo, rischiano a mio modesto avviso di riuscire a farci perdere onorevolmente, anche se questa ovviamente è l’ultima cosa che mi auguro. 

Mi spingo da tempo a pensare che una mossa a sorpresa del PD avrebbe degli effetti deflagranti ma assai positivi. Proporre da subito il nome di una candidata alla carica di Sindaco e una squadra composta da giovani militanti che da tempo hanno imparato a farsi conoscere all’interno del partito ma che non hanno – almeno la maggior parte – trovato adeguato spazio, troverebbe questo sì enorme spazio a livello mediatico specie alla ripresa preautunnale anche dei talk show televisivi. 

C’è un’altra questione che vorrei sollevare partendo sempre da quell’editoriale di oggi e che non riguarda però solo la città di Palermo ma tutti i Sindaci delle città del meridione, compresa quella, Monreale, di cui sono e mi compiaccio esser cittadino da ormai diversi anni. 

È fuor di dubbio che nell’ultimo decennio o più, per cause e attori oggi difficilmente ricostruibili, le risorse destinate agli Enti Locali e segnatamente ai Comuni, sono state tragicamente tagliate, lo dimostra il fatto che i Sindaci sono sempre alle prese con la mancanza di risorse o peggio con lo “stato di dissesto” vigente o imminente (e Palermo sappiamo non fa eccezione) che impedisce loro qualsiasi seria programmazione futura. 

In questo frangente storico, alla vigilia della distribuzione di risorse comunitarie straordinarie, credo sia indispensabile che i Sindaci colgano l’occasione di visibilità che viene oggi offerta loro, per propugnare la necessità di riforme adeguate ai tempi. Che si faccia una seria rivisitazione delle norme sullo stato di dissesto dei Comuni che – è il caso di Monreale ma non solo – penalizza gli amministratori e quindi i cittadini anche per carenze di bilancio e finanziarie, quando non di malversazioni, messe in atto da precedenti amministrazioni. 

Mi piacerebbe che il Sindaco Orlando, che è Sindaco pure della Città Metropolitana, col coraggio che certo non gli difetta, si mettesse alla testa di una vibrante protesta dei Sindaci per trovare ascolto, nel senso di cui sopra, presso il Presidente Draghi. Non credo che gli difetterebbero il piglio e i modi necessari per convincere il PdC della necessità dell’auspicato intervento e sono certo che Draghi gli presterebbe attento ascolto. 

Dubito che Leoluca Orlando terminerà il suo impegno politico con la fine della legislatura palermitana, ma se così fosse e ove riuscisse nell’intento da me auspicato, avrebbe chiuso in modo a mio giudizio trionfale la sua avventura politica anche se personalmente spero che il suo impegno continui perché della di lui statura politica abbiamo credo bisogno. 

Mi si perdonerà questa “ripresa” (ahimè non post vacanziera) un pò di impatto forse, ma non ho mai sconfessato la mia formazione sessantottina. 

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