Come difendere noi stessi e i nostri figli dai pericoli di Tik Tok? Ce lo spiega il Prof. Francesco Pira
Publiée par FiloDiretto Monreale sur Jeudi 16 juillet 2020
Oggi più che mai è fondamentale affrontare il tema dei pericoli derivanti dal web e sopratutto da uno dei social network che ha velocemente scalato le classifiche mondiali delle App più scaricate, Tik Tok. Il social network cinese è infatti la app più scaricata a livello mondiale, ha superato Zoom, la piattaforma per le videochiamate diventata molto popolare durante il lock down e addirittura Whatsapp, Facebook e Instagram.
A rivelarlo sono i dati pubblicati da Sensor Power, una piattaforma leader nell’analisi delle informazioni di mercato. Solo nel mese di maggio 2020 sono stati registrati quasi 112 milioni di download su Google Play e Appstore e durante il 2019 Tik Tok è stata la app più scaricata nel mondo con numeri impressionanti: più di 1 miliardo di download e 500 milioni di utenti mensili per un fatturato che sfida letteralmente il gruppo Facebook. Il nuovo social fa impazzire i giovanissimi che si cimentano nella creazione di video simpatici e accattivanti.
Ma dietro uno strumento che si presenta come originale e divertente si nascondono seri pericoli soprattutto per i più giovani. Il professor Francesco Pira, sociologo e professore di comunicazione e giornalismo all’università di Messina ed esperto in materia ce ne svela le dinamiche.
“Tik Tok si presenta come un grande gioco collettivo pieno di sfide e nuove emozioni e nei social questo conta tantissimo – spiega il Professore -, è una delle chiavi di un così grande successo. Inoltre è un social network molto semplice da utilizzare e al contrario di altri social non richiede la creazione di un account. I dati oltretutto non sono riservati, elemento questo che crea un grosso problema di privacy. Il governo americano, per esempio, ha protestato contro gli amministratori del social per timore che tutti i dati sensibili deI cittadini possano essere trasmessi al governo cinese”.
Problema di privacy dunque ma anche rischi legati alla diffusione di materiale pornografico e pedopornografico. “Soprattutto i bambini nella fascia d’età che va dagli 8 ai 13 anni, che non potrebbero neanche iscriversi, si registrano e si sfidano con delle challenge molto pericolose tra cui per esempio quella di vestirsi e rispogliarsi nel giro di pochi secondi. Questa challenge ha immesso sul mercato del web tantissime immagini di bambine e ragazzine che si sono spogliate, completamente nude, e che hanno ceduto senza saperlo le immagini del proprio corpo. E la cosa peggiore è che troppo spesso gli stessi genitori non colgono nessun pericolo e, addirittura, partecipano al gioco collettivo.”
Tanti pericoli dunque che si celano dietro la sfida e il divertimento: la trasmissione di video violenti che vengono poi scaricati attraverso whatsapp o telegram o altre app di messaggistica che garantiscono l’anonimato, la pericolosità (e l’assurdità) delle sfide spesso perfino distanti dalla nostra immaginazione, la pedofilia online, il sexting, il cutting (autolesionismo), il cyberbullismo.
Nel video l’intervista completa al professor Pira e i consigli pratici per i genitori e gli utilizzatori di Tik Tok.