Monreale, 16 luglio 2017 – Sembra, ma non è ancora confermato, che la crisi di maggioranza stia rientrando. E’ bastato il comunicato spedito ieri alla stampa dal commissario straordinario del PD, Antonio Rubino, ma soprattutto la lettera inviata al quotidiano Monrealenews da Silvio Russo, additato come l’artefice della deflagrazione di questa crisi della quale, ancora in molti, cercano di comprendere le reali motivazioni e la sua legittimità.
Su questa vicenda rimangono tanti dubbi, e alcune riflessioni sono d’obbligo.
A partire dalla sua origine. E’ possibile che un primo cittadino apra una crisi di maggioranza, con la revoca della delegazione assessoriale del PD, solo perché aspramente attaccato da un iscritto del partito alleato, che al suo interno non ricopre alcun incarico? La critica, certamente pesante, di Silvio Russo che additava la gestione della kermesse di Dolce & Gabbana da parte del primo cittadino come lesiva della dignità dei cittadini monrealesi, non è stata mossa dal segretario del partito, da un assessore, dal capogruppo o da uno dei consiglieri comunali, né tantomeno dal commissario straordinario. Si è trattato di una stoccata lanciata da un semplice iscritto al partito, purché appartenente all’assemblea provinciale del partito. Non è stata la prima, non sarà certo l’ultima.
E’ ipotizzabile che l’amministrazione monrealese possa essere in balìa, o tenuta in ostaggio, da una polemica aperta da un qualsiasi iscritto al partito alleato, a tal punto da causare l’apertura di una crisi? Sarebbe stata uguale la reazione del primo cittadino se a lanciare l’offesa fosse stato un qualsiasi altro iscritto al PD?
Capizzi dovrebbe fornire ai cittadini qualche spiegazione. Perché è questa gestione delle proprie prerogative istituzionali ad apparire lesiva della dignità dei cittadini. E sono in tanti nei social ad avere espresso il proprio biasimo per come è stata condotta la vicenda dal sindaco. Ma ancora di più sono i commenti di sdegno nei confronti di una lettera, quella “riparatoria” di Silvio Russo, che appare un’offesa all’intelligenza dei cittadini monrealesi.
Come è possibile che Russo si accorga solamente adesso, a più di una settimana dalla pubblicazione della sua missiva e dalla conseguente apertura della crisi, che le sue parole erano state male interpretate? Otto giorni non sono un po’ troppi? Come è possibile che ritenga necessario solo adesso “codificare” in modo più appropriato il messaggio giunto, così dichiara, storpiato alle orecchie del sindaco, dopo averlo condiviso sul suo profilo facebook?
Quale partita si sta giocando sulle spalle dei cittadini? Qual è il ruolo assunto dai big regionali del partito su questa vicenda giocata sulle spalle dei monrealesi?
L’ex segretario del Partito Democratico, Fabio Ganci, solleva ancora un altro spunto di riflessione: “Russo considera Piero Capizzi un Sindaco incapace di comprendere ciò che legge ma capace di revocare assessori sotto l’influenza di qualche Rasputin di turno che gli riporta in modo errato e strumentale dichiarazioni altrui.
Il Sindaco, in altre parole, sarebbe uno sconsiderato che revoca assessori sotto l’influenza di qualcun altro”.
Secondo Ganci, ancora, Rubino non avrebbe condannato le dichiarazioni dell’amico Silvio, ma addirittura lo ha ringraziato pubblicamente, perché suo probabile grande elettore alle prossime elezioni regionali.
Considerazioni, queste si pesanti, che meriterebbero una risposta chiara, per sgombrare il dubbio che qualcuno possa fare politica solamente per ambizioni e tornaconti personali, sulla pelle dei cittadini.
Intanto su un punto in tanti sono concordi. A Monreale la dignità dei cittadini è stata certamente lesa.