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Monreale vira a destra, mentre il centro sinistra rimane a guardare

Il 26 settembre Monreale si sveglierà sempre più a destra, e il popolo della sinistra (se esisterà ancora) non potrà non interrogarsi

A guardare gli assetti che si stanno delineando all’interno del consiglio comunale in vista delle prossime consultazioni elettorali, e se è vero che i consiglieri rappresentano (ancora) le posizioni politiche dell’elettorato, non possiamo che concludere come i cittadini di Monreale si stiano spostando sempre più a destra.

La vera cartina di tornasole ci sarà data dal risultato del 25 settembre. L’election day, e l’eventuale divergenza tra il voto regionale e quello nazionale, ci consentirà di capire quanto il prevedibile successo del centro destra a Monreale sarà stato condizionato essenzialmente dalla presenza dei 2 candidati monrealesi, o quanto i nostri concittadini siano stati realmente convinti dalle promesse elettorali di Giorgia Meloni e di Silvio Berlusconi.

In consiglio comunale il peso di Fratelli d’Italia diventa sempre più preponderante.

Si allunga la schiera dei sostenitori di Marco Intravaia che riesce a pescare in aula in modo molto trasversale. Da Pippo Lo Coco del gruppo misto, a Fabrizio Lo Verso capogruppo del Mosaico, al gruppo de “La Nostra Terra” (Mannino, La Corte, Giuliano, Tusa, con l’incertezza di Venturella e Noto), a Santina Alduina di Diventerà Bellissima, a Riccardo Oddo di Obiettivo Futuro.

A puntare sul presidente del consiglio sono il sindaco Alberto Arcidiacono e l’assessore Geppino Pupella, ma vi potrebbe convergere anche l’assessore Rosanna Giannetto.

A Monreale FDI potrebbe raccogliere anche i voti dell’elettorato del consigliere Rosario Ferreri, rivolti però a favore di un altro candidato della Meloni, Fabrizio Ferrara.

Anche Forza Italia, sempre nella compagine del centro destra, a Monreale registrerà un forte consenso. Il pieno dei voti tra i forzisti sarà raccolto dal candidato locale, l’on. Mario Caputo, appoggiato dai consiglieri azzurri Mimmo Vittorino e Silvio Terzo. Caputo potrebbe ottenere il significativo appoggio dell’ex sindaco e attuale consigliere Piero Capizzi (“Voterò per un monrealese, ma escludo certamente chi sia stato contiguo a questa amministrazione”, dichiara). A Monreale dalle urne usciranno preferenze anche per un altro candidato di Forza Italia, l’on. Edy Tamaio, sostenuto dall’assessore Letizia Sardisco e dal consigliere Francesco La Barbera, entrambi del Mosaico.

Non sciolgono ancora la riserva sulle loro intenzioni di voto l’assessore Luigi D’Eliseo, uomo vicino alla Democrazia Cristiana di Totò Cuffaro, l’assessore Paola Naimi e il consigliere Flavio Pillitteri (DB).

Da tutt’altra parte, in casa del Partito Democratico, che in consiglio non è rappresentato da un gruppo, troviamo una rappresentanza risicata: Ignazio Davì del Mosaico (uomo di Giuseppe Lupo, sulla cui ricandidatura la Chinnici ha posto il veto per un rinvio a giudizio), Davide Mirto (gruppo misto) e l’assessore Sandro Russo.

La fotografia, ad oggi, ci racconta di uno sbilanciamento tutto a favore del centro destra, con una forte presenza di consiglieri disponibili a spostare voti verso Fratelli d’Italia. Un voto che, lo sottolineiamo, è essenzialmente dovuto all’effetto trascinamento dei candidati locali, capaci di spostare il loro elettorato anche su altre liste. E certamente il 25 settembre a Monreale si registrerà una differenza tra l’esito del voto regionale e di quello nazionale.

Intanto il centro sinistra, rappresentato da PD e Monreale Bene Comune, lacerati da divisioni interne, rimane a guardare. In un momento storico in cui i valori della sinistra dovrebbero trovare ampio spazio nei dibattiti pubblici, assistiamo ad un assordante silenzio e all’incapacità di scendere in piazza da parte di chi dovrebbe in ogni modo sostenere le proprie ragioni e provare ad arginare la deriva a destra. Un aspetto sul quale dal 26 settembre, se le previsioni verranno confermate, il popolo della sinistra (se esisterà ancora) non potrà non interrogarsi.

 

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