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Rogo vicino le scuole. La negligenza del comune. Adesso le dimissioni dei responsabili politici

Monreale, 16 giugno – Sono due le immagini della giornata di ieri che sicuramente mi rimarranno per sempre impresse, indelebilmente scolpite nella memoria. La prima è quella dei piccoli scolari degli asili “Il Girasole” e “Fantasilandia”. Bambini di 3,4,5 anni con i loro volti impauriti, gli occhi disorientati, stretti attorno alle loro maestre intente a rassicurarli. L’altra è quella del Comandante della Stazione dei Carabinieri di Monreale, il maresciallo Gianluca De Venuto. Il suo volto provato dalla fatica e dai fumi che ha inalato, intento a portare quanti più bambini possibile al sicuro, fuori dalle aule, completamente inzuppato dell’acqua gettatagli addosso per abbassarne la temperatura, mentre viene caricato, con la maschera dell’ossigeno, nell’ambulanza che lo porterà al Pronto Soccorso. Due soli fotogrammi bastano a descrivere il dramma che si è presentato ieri mattina, sulla circonvallazione di Monreale, all’altezza del ristorante la Fattoria. Un tratto della strada invaso da un denso fumo nero, fiamme altissime spinte dal forte vento di scirocco, un via vai di persone che cercano di apportare il loro aiuto arginando l’avanzare delle fiamme con l’utilizzo di tubi dell’acqua in attesa dell’arrivo dei Vigili del Fuoco. Ed ancora i bambini impauriti che vengono portati via dalle maestre, dagli agenti, da comuni cittadini, e caricati sugli scuolabus per essere portati in salvo, presso la caserma dei Carabinieri o, come quelli dell’istituto il Girasole, presso l’ospedale Ingrassia per effettuare il controllo della saturazione dell’ossigeno nel sangue, a causa dell’eccessivo fumo respirato. Le maestre che, per cercare di sedare lo spavento dei piccoli, provano a sopprimere il proprio sgomento e sugli scuolabus intonano canzoncine. A monte della circonvallazione, su via Strada Ferrata, le case evacuate, i residenti per strada, la protezione civile intenta a spegnere le fiamme.

In tarda mattinata l’enorme rogo è stato spento, le maestre sono rientrate a casa, e così pure le mamme con i loro bambini che difficilmente torneranno con serenità nelle loro aule. Il ricordo delle fiamme rimarrà cicatrizzato nella loro mente.

Oggi è il momento della riflessione. Quali le cause, quali le responsabilità? Nei social network impazzano gli strali contro gli autori materiali dell’incendio ma anche le accuse contro l’amministrazione rea di non avere provveduto a tenere pulito il vasto appezzamento di terreno dal quale si sono diramate le fiamme fino a lambire scuole e abitazioni. Un terreno affidato già dal 1998 dalla Regione Siciliana al Comune di Monreale. Lo stesso comune che poche settimane fa aveva emesso l’ordinanza che obbliga i cittadini a tenere puliti i loro terreni per evitare il divamparsi di incendi. Una beffa.

Il sindaco Piero Capizzi, nelle sue dichiarazioni, si è limitato a rallegrarsi perché il peggio è stato evitato, oltre a ringraziare i Carabinieri per il loro tempestivo intervento. Troppo poco, non basta. La giornata di ieri ha dimostrato una totale incompetenza da parte della macchina comunale nella prevenzione degli incendi. Eppure le segnalazioni sul pericoloso abbandono dei terreni appartenenti al demanio comunale giungono innumerevoli da tanto tempo al sindaco e agli uffici competenti.

Di fronte allo scenario di terrore di ieri mattina bisogna che emergano le personali responsabilità. Gli organi inquirenti e la magistratura faranno il loro corso per scovare ed incastrare, si spera, i delinquenti che hanno appiccato l’incendio, ma i cittadini vogliono e devono conoscere i nomi di chi non ha adempiuto ad un proprio preciso compito, e ha messo a rischio decine di vite. Vogliono e devono conoscere se si tratta di incompetenza, di negligenza, di imperizia. Ma di fronte a fatti del genere, in un paese normale, si assisterebbe anche alle immediate dimissioni dei responsabili politici che hanno dimostrato di non essere stati in grado di gestire efficacemente la macchina comunale, né di avviare una campagna di prevenzione contro un fenomeno che regolarmente si ripresenta ogni anno, e che quindi farebbero bene a lasciare il posto a chi più competente. Sindaco e assessore al ramo vengano a riferire in consiglio comunale o ad una assemblea cittadina per fornire le dovute spiegazioni, e per consegnare una “testa”, la propria o di chi è stato il vero responsabile.

La “pulizia” dell’area, regalata dalle fiamme, ha inoltre portato alla luce la presenza di una vasta discarica abusiva, con una grande quantità di rifiuti speciali. Tanti pannelli di ethernit, già di per sé pericolosi, bruciando hanno disperso nell’aria migliaia di piccole particelle di amianto con tutto il loro carico cancerogeno. La diossina si è sprigionata dalla plastica e dagli pneumatici ancora fumanti.

Sindaco, non possiamo risvegliarci oggi come se nulla fosse successo.

Vogliamo sapere chi pagherà per il trauma subito da tutti questi bambini. Chi pagherà per la vita degli agenti messa seriamente a rischio.

Vogliamo inoltre conoscere quali provvedimenti finalmente verranno presi per mettere in sicurezza le altre aree verdi comunali. Sono tante ed abbandonate. E che non si tratti di semplici proclami.

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