MONREALE – L’attesa non è stata delusa. Ieri sera, in un Auditorium gremito ai limiti della capienza consentita è andato in scena “Un Angelo Vestito da Prete” allestito dalla Compagnia del Tritone.
Quanto ci era stato anticipato circa l’articolazione inusuale dello spettacolo è stato non solo confermato, ma è andato oltre quanto avevamo immaginato.
Gli autori Mimmo La Malfa e Mara Turdo hanno saputo, insieme ai protagonisti di quella che definiremmo un’opera più che una pièce, tenere alta l’attenzione degli spettatori che non hanno risparmiato applausi ad attori, cantanti e ballerine.
Il compianto Don Pino, 3P come lo chiamavano i suoi ragazzi – a testimoniare pure questo nomignolo della speciale confidenza che li univa – non è stato il protagonista di scena, ma le sue parole i suoi modi di dire, recitati da dietro un paravento che ne faceva intravedere solo i lineamenti, che rendevano e rendono quanto riprovevole siano la mafia e i mafiosi, hanno scandito i vari passaggi dello spettacolo.
Abbiamo rivissuto una storia che ancora oggi, a distanza di quasi trenta anni, evidenzia una piaga lacerante nel cuore dei palermitani e di tutti i siciliani che, tantissimi si scoprirà, ne seguivano le gesta.
La passione che si fa teatro, come scrivemmo nell’articolo di presentazione, non solo traspare in modo evidente durante le due ore di balletti, canzoni e recitazione, ma riesce a coinvolgere il pubblico in uno stato emozionale che ha colpito anche noi.
I pezzi recitati dagli attori che impersonano il giovane “Spinuzza” e la sua Anima – grande idea quella di mettere in scena proprio l’anima del ragazzo che si fa coinvolgere nel mondo malavitoso e poi si redime – sono di straordinario spessore, come le parole de La Voce di Palermo o l’interpretazione di un brano cantato da colui che, con al fianco la moglie e il figlioletto, interpreta uno degli agenti della scorta scomparsi nell’attentato a Falcone avvenuto un anno prima di quello a Padre Puglisi.
E questo spessore diventa vera emozione come quella che, anche per chi di spettacoli ne ha visti non pochi, ha colpito palesemente molti spettatori.
Non vogliamo far torto a nessuno degli interpreti, tutti assolutamente all’altezza dell’assai impegnativo compito, ma qualche parola vogliamo dedicare alle ballerine.
Queste splendide adolescenti che, guidate da Giuliana Tusa e Sabrina Conoscenti con la consulenza musicale di Tiziano Ferraro, hanno deliziato il pubblico con le loro evoluzioni, ma che con il loro entusiasmo mal celato, i loro gridolini dietro le quinte e le espressioni del viso quando durante l’intervallo sono scese in platea a salutare parenti e amici, hanno trasmesso quella emozione che stavano vivendo senza nasconderla.
In questa epoca non certo felice, che ogni giorno di più ci fa scoprire i pericoli non solo fisici che l’essere umano corre a tutte le latitudini, la cultura è indispensabile strumento di salvezza e l’opera messa in scena dalla Compagnia del Tritone è indubbiamente evento culturale ad ampio raggio.
Un sentito grazie agli attori Francesco Paolo Maniscalco, Valentina Lucchesi, Patrizia Terzo, Francesca Vaglica, Daniele Messina, Toty Badagliacca, Vincenzo Giaconia, Milena Badagliacca, Andrea Badagliacca, Elisa Badagliacca, Francesco Badagliacca e Pietro Micalizzi e ai cantanti Tiziano Ferraro, Giusy Salamone, Michele Micalizzi e Salvo Quadrante.
Non va sottaciuto quanto esemplare sia stata l’organizzazione a cura della Pro Loco Monreale per controlli gren pass e quanto altro, ma anche come da questo punto di vista sia stato collaborativo il pubblico.
Aspettiamo l’eco del successo alle prossime rappresentazioni del “Angelo Vestito da Prete” ma attendiamo Mimmo e Giusy alla prossima sfida.