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Covid, in Sicilia risale la curva dei casi: 600 i nuovi positivi

Il tasso di positività sale al 2,8%. Al via la campagna vaccinale per giovani insieme a nonni

PALERMO – Sono 600 i nuovi positivi nelle ultime 24 ore in Sicilia. E’ quanto riporta il bollettino quotidiano del ministero della salute che segna un rialzo della curva dei contagi. Anche il tasso di positività in alto: 2,8%. 21.467 i tamponi effettuati in un giorno. Le vittime sono state 10 portando così il totale a 5.699. Il numero degli attuali positivi è di 15.268 con una diminuzione di oltre mille casi grazie a un nuovo record di guariti: 1.618.

Negli ospedali la situazione continua a migliorare: i ricoveri sono 840, 54 in meno rispetto a ieri, dei quali 107 in terapia intensiva. Ma il dato forse più significativo viene dalla distribuzione territoriale dei contagi, con la provincia di Catania che registra un boom di nuovi positivi, 268, mentre a Palermo, dopo il periodo prolungato in zona rossa, registra oggi solo 70 casi.

Il ritorno in zona gialla e le annesse riaperture, che negli ultimi due giorni in Sicilia avevano portato un sospiro di sollievo, non sono però sufficienti a ritenere ormai superata l’emergenza Covid.  A dimostrarlo sono gli ultimi dati forniti dallo stesso Ministero della salute Lo testimoniano gli ultimi dati del Ministero della Salute, che segna l’aumento dei casi.

La Regione Siciliana intanto, sta sperimentando tutte le possibili iniziative per incentivare la popolazione a vaccinarsi. A partire da venerdì 21 a domenica 23 maggio, in tutti gli Hub provinciali, verrà attuato il progetto “Proteggi te e i nonni”, già annunciato in un articolo precedente.  I destinatari di questa nuova iniziativa saranno gli ultra 80enni ed i loro accompagnatori (anche più di uno) over 18, non necessariamente legati da un vincolo di parentela.

Sarà consentito l’ingresso senza prenotazione, con una corsia riservata per ridurre i tempi di attesa. Per gli accompagnatori verranno utilizzati, previa adesione volontaria, vaccini “a vettore adenovirale”. Un modo per cercare di smaltire le dosi di AstraZeneca ancora nei depositi. La Regione attua questa strategia per sconfiggere la psicosi che si è diffusa in Sicilia dopo una serie di morti sospette, convincendo anche i più giovani a vaccinarsi.

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