Da giovedì 7 si tornerà al sistema a fasce in Italia, tra pochi giorni il Paese uscirà dalla grande zona rossa delle festività natalizie e di fine anno. La previsione era che le regioni ripartissero da dove erano rimaste, quindi tutte in fascia gialla, compreso l’Abruzzo che si trovava nella fascia arancione.
Gli ultimi dati, però – con l’Rt in crescita e il tasso di positività in costante aumento arrivato sabato al 17,6% – gettano più di un’ombra sulle riaperture al pubblico di negozi, bar e ristoranti e di un ritorno verso una normale quotidianità dei cittadini. Già nella giornata di oggi la situazione generale potrebbe essere affrontata nel corso di un vertice di maggioranza e, a conclusione delle festività, non viene esclusa la prosecuzione delle misure di restrizione per evitare una terza ondata del coronavirus.
A partire dall’8 gennaio potrebbe arrivare un nuovo Dpcm oppure un’ordinanza con nuove misure restrittive in attesa del provvedimento che dovrà scattare il 15 gennaio. È questa la scelta che dovrà fare il governo durante la riunione dei capidelegazione in corso per valutare le regole da approvare per il contenimento del contagio da Covid 19. Tra le ipotesi sembrerebbero esserci restrizioni e divieti anche nelle zone gialle.
Sul primo fronte, riferisce il Corriere della Sera, l’ipotesi sul tavolo è quella di mantenere in vigore in tutta Italia, e dunque anche per le Regioni che dal 7 gennaio diventerebbero gialle, alcune delle misure messe in campo per le festività. Tradotto: almeno fino al 15 gennaio, bar e ristoranti potrebbero rimanere chiusi anche a pranzo. Non viene esclusa nemmeno la proroga delle restrizioni sugli spostamenti: anche in zona gialla, quindi, potrebbe rimanere il divieto di uscire dalla propria Regione, o addirittura dal Comune di residenza, al netto delle deroghe che già conosciamo. Questo almeno per una settimana, in attesa della scadenza del Dpcm attuale, fissata per il 15 gennaio.
Sullo sfondo, riporta la Repubblica, resta in piedi l’ipotesi alternativa di una zona rossa nazionale nei giorni festivi e pre-festivi. Nei fine settimana chiuderebbero così bar, ristoranti, negozi, centri commerciali, e sarebbero vietati gli spostamenti non essenziali. Lo strumento potrebbe essere quello di un’ordinanza-ponte, che porti alla scadenza del Dpcm attualmente in vigore. L’alternativa è anticipare al 7 gennaio il nuovo Dpcm.