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La parabola di Jo Conti, da rinchiuso a casa dai genitori a primo monrealese a partecipare a Casa Sanremo

Il ragazzo di Monreale si esibirà il 3 Marzo, durante il Festival di Sanremo

MONREALE – La storia che voglio raccontarvi oggi è quella di Jo Conti, un ragazzo di Monreale che per molto tempo ha subito violenze psicologiche da parte dei parenti.

L’unica colpa di Jo? Essere omosessuale, un orientamento sessuale che la famiglia non ha mai accettato perché considerato abominio dalla loro religione, il culto di Geova.

Jo ha 38 anni. È stato costretto a rimanere segregato per diversi mesi nella sua camera. Non gli era permesso di vedere nessuno, fare una telefonata o guardare un film se non quelli scelti dalla famiglia, che gli negava inoltre l’accesso a internet o la possibilità di partecipare ai pranzi e alle cene con la famiglia. Il cibo gli veniva lasciato davanti la porta di camera sopra un vassoio.

La sua triste storia è stata portata alla luce per la prima volta dalla nota testata giornalistica FanPage.

Quel brutto periodo però si è ormai concluso e Jo ha una nuova vita, una vita da cantante. È anche proprietario di una casa discografica, la “Sorridi Music”.

Dopo essersi affermato nel panorama musicale, Jo ha deciso di provare la sfida più ardua e complicata che un cantante possa mai tentare in Italia: andare a Sanremo.

Per salire sul palco dell’Ariston è ancora presto, Jo deve prima tentare di farsi notare a “Casa Sanremo”, la kermesse che comincia già una settimana prima del più noto festival della canzone italiana. Calcherà il palco del Palafiori, a pochi passi dall’Ariston, dove gli artisti si mettono in gioco e vengono osservati anche dallo staff dell’organizzazione canora e dai cantanti del festival.

La sua esibizione è prevista per il 3 marzo. Il ragazzo monrealese porterà la sua già conosciutissima canzone “Madre non Madre”. Un brano autobiografico, che racconta il rapporto travagliato del cantante  con la propria madre.

““Madre non Madre” – afferma Jo – è stata molto apprezzata, ha ricevuto il 100% dei consensi da parte della giuria che ha ascoltato la canzone durante le selezioni. Per me si tratta di una grande opportunità”.

“Se avessi avuto l’età – continua Jo – sarei andato a Sanremo giovani per poi provare a passare al Festival di Sanremo”.

Vista l’importanza che la canzone “Madre non Madre” rappresenta per lui, cosa accadrebbe se il noto presentatore Amadeus lo invitasse in prima serata a cantarla, anche in qualità di ospite?

“Accetterei all’istante – ci rivela Jo -. Solcare un palco così importante penso sia la massima aspirazione per un cantante italiano, il mio sogno da quando ero bambino. E lo vivrei certamente anche con meno ansia, visto che non sarei in gara”.

2 Commenti
  1. luigi scrive

    Mi aspetto da voi la pubblicazione della lettera in risposta da parte della famiglia che ho davvero apprezzato in quanto conoscendo bene i Testimoni di Geova posso confermare quanto hannoriferito. Dispiace per questo ragazzo che, ha avuto parecchi problemi di salute tra l’altro, ed ha voluto strumentalizzare questa situazione per i suoi fini legati al successo, ma non vale nulla, neanche sanremo, calunniare la propria famiglia e i valori a cui credono !

    1. Luigi Gullo scrive

      Signor Luigi, non abbiamo ricevuto alcuna risposta da parte della famiglia. In caso saremo lieti di pubblicarla

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