Il coronavirus in queste ore continua ad avanzare su tutto il nostro Paese. Nella giornata di ieri si sono registrati 31.758 contagi e la situazione è sempre più preoccupante. Il ministro della salute Roberto Speranza ha specificato che il dato dei contagi da coronavirus “mostra una curva terrificante. O la pieghiamo, oppure andremo in difficoltà”. Speranza poi, anticipa in qualche modo le misure che saranno adottate nelle prossime ore. “Abbiamo 48 ore per provare a dare una stretta ulteriore, anche perché le persone per strada sono

tante”.
E poi il ministro difende la scuola sottolineando che “la didattica in presenza va difesa il più possibile, ma in un contesto di epidemia non è intangibile”.
Proprio poche ore fa è iniziata in videoconferenza la riunione dei ministri Roberto Speranza e Francesco Boccia, degli Affari regionali, convocata da quest’ultimo con i rappresentanti di Regioni, Comuni (Anci) e Province (Upi) per discutere le nuove misure che vengono valutate dal governo per contrastare la seconda ondata dell’epidemia di coronavirus.
Nuovo Dpcm in arrivo: le possibili strette
Il comitato tecnico scientifico è stato convocato d’urgenza per parlare delle possibili restrizioni da attuare in tutta la penisola a causa dei notevoli contagi. Il Premier Conte a partire da domani potrebbe emanare un nuovo Dpcm con le seguenti possibili restrizioni:
Vietati spostamenti tra Regioni e scuola a distanza dalla terza media
Si ipotizzano delle nuove limitazioni ai negozi, un freno agli spostamenti fra le regioni e un intervento sulla scuola: “La curva sta subendo un’impennata così rapida – ha dichiarato Conte – che rischia di mettere in discussione la didattica in presenza”. Una delle opzioni sul tavolo è quella di garantire le lezioni in classe fino alla seconda media, con didattica a distanza dalla terza media in su. Il premier starebbe valutando anche l’ipotesi di predisporre degli “hotel covid”, dove ospitare i positivi che, altrimenti, rischiano di contagiare i familiari. Il governo va di corsa. “I numeri sono preoccupanti – ha affermato Conte – e non c’è la palla di vetro”.
Un lockdown generalizzato non è per niente escluso
Prima di ricorrere a una misura così drastica, però, il premier intende valutare gli effetti dell’ultimo Dpcm, quello del 24 ottobre, con le chiusure di teatri e palestre e lo stop alle 18 a bar e ristoranti. Per capire se il provvedimento è servito a contrarre i contagi bisognerà attendere almeno la seconda metà della prossima settimana.
Dopo un vertice di maggioranza a Palazzo Chigi, allargato agli esperti, il ministro della Salute Roberto Speranza ha chiesto al Comitato tecnico scientifico di riunirsi per fornire al governo i dati su quei territori che stanno assistendo a una rapida impennata dei contagi: l’obiettivo è quello di istituire nuove zone rosse o prevedere chiusure “mirate”. La situazione è decisamente seria, anche se da più fonti di governo ribadiscono che la seconda ondata era prevista, al punto che ogni misura che sarà adottata rispetterà le indicazioni tracciate dall’Istituto Superiore di Sanità.