Monreale, 30 aprile 2018 – Si è svolta stamattina presso la chiesa della Collegiata di Monreale la manifestazione-premio intitolata al Capitano Emanuele Basile, giunta alla sua quinta edizione.
Tema di quest’anno “Le nostre tradizioni popolari”, affrontato dalle classi quinte degli istituti primari del territorio monrealese, invitate a partecipare al concorso, attraverso la realizzazione di un elaborato su cartellone 50 x70.
L’ iniziativa è stata promossa dalla Confraternita del Santissimo Crocifisso, assieme all’Assessorato alla Pubblica Istruzione. Un progetto sulla legalità, centrato sulla figura del cap. Emanuele Basile, barbaramente ucciso da cosa nostra nella notte del 4 maggio del 1980.
A fare gli onori di casa don Michele Chimenti. Presenti all’evento il presidente della Confraternita Valentino Mirto che ha accolto le scolaresce, il rettore del Santuario della Collegiata nonché assistente spirituale della Confraternita stessa, Don Giuseppe Salamone, l’Arcivescovo di Monreale, S. E. Michele Pennisi, il comandante del Gruppo Carabinieri di Monreale, il Tenente Colonnello Luigi De Simone, l’Assessore alla pubblica istruzione, Paola Naimi, la regista Linda Ferrante.
L’Arcivescovo Pennisi ha ricordato ai ragazzi l’importanza di tenere viva la memoria del cap Basile che, alle prime ore del 4 maggio del 1980, al ritorno dai festeggiamenti del SS. Crocifisso fu vittima della mano mafiosa. “La mafia non guarda in faccia nessuno, non tiene conto delle tradizioni religiose, dei bambini. Chi si mette a contrastare questo fenomeno criminoso è considerato persona da abbattere. Questo premio è un omaggio al cap. Basile e ai tutori dell’ordine che hanno pagato con la vita la fedeltà alla loro missione. Monreale ricorda anche il cap. Mario D’Aleo, i carabinieri Giuseppe Bommarito e Pietro Morici”.
“La nostra società, le giovani generazioni, hanno bisogno della testimonianza di persone coraggiose disposte a donare la vita in nome di ideali quali la giustizia, la legalità, la pace sociale”.
L’Arcivescovo si è soffermato sul ruolo cruciale svolto dalla confraternita, “impegnata a coniugare pietà popolare e legalità. Ho emanato un decreto per imporre che nello statuto delle confraternite vada inserita la norma che chi è condannato per mafia con sentenza definitiva non può farne parte. Nelle confraternite devono esserci Cristiani di serie A”.
Un ruolo, quello dell’impegno sul fronte della legalità, sottolineato dal presidente della Confraternita del SS. Crocifisso, Valentino Mirto, che rappresenta i 500 confratelli.
Il Colonnello De Simone ha ricordato ai bambini come la cultura della legalità debba partire da ciascuno di noi, anche all’interno delle scuole, dove già si possono riscontrare comportamenti mafiosi, di sopraffazione nei confronti degli stessi alunni, come nel caso del bullismo, “un comportamento mafioso sul quale bisogna intervenire”.
All’interno della giuria la regista Linda Ferrante, che ha realizzato il docufilm “L’ultimo sorriso”, incentrata sulla vita di Don Pino Puglisi, che verrà proiettato questa sera all’interno della Collegiata.
Al termine della manifestazione sono state consegnate le targhe premio.
“Difficile fare una selezione tra gli elaborati, tutti belli – ha spiegato l’assessore Naimi – . Siete tutti vincitori per l’impegno mostrato, perché siamo certi che ci siano stati momenti di riflessione e confronto con gli insegnanti sul tema della legalità. Il premio va anche all’impegno profuso dai vostri docenti”.
Il primo premio è stato assegnato alla classe 5B della D.D.I. Pietro Novelli.
Seconda classificata la classe 5B della ICS Francesca Morvillo.
Terzi classificati, ex aequo, la 5A dell’ICS Antonio Veneziano e la 5C della ICS Francesca Morvillo.
Infine sono state donate delle pergamene di ringraziamento a tutti i partecipanti.