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Monreale. Presentazione del libro su Placido Rizzotto

Monreale, 22 aprile 2018 – Si è tenuta ieri pomeriggio, al Circolo AUSER “Biagio Giordano” di Monreale, presieduto da Luigi Mazzola, assieme all’Associazione Antiracket “Liberi di Lavorare” presieduta da Biagio Cigno e all’ARCILINK di Monreale presieduta da Toni Renda, la presentazione del libro di Carmelo Botta e Francesca Lo Nigro, imperniato sulla figura di Placido Rizzotto, l’esponente politico socialista e sindacalista nonché partigiano, avendo combattuto per la liberazione dell’Italia dai nazisti in Friuli.

Oltre ai soci del Circolo erano presenti numerosi esponenti politici ed istituzionali, tra cui il neo Assessore Mimmo Gelsomino, i consiglieri Toti Gullo e Sandro Russo ed esponenti del PD cittadino, Tonino Cassarà, Giuseppe Magnolia, Giovanni Schimmenti, Marta Salvia, Fabio Zanetti. Presenti altresì Claudio Burgio, presidente del Circolo Italia, Roberto Gambino e Gina Campanella dell’Associazione Il Quartiere fondata da Sarina Ingrassia, capofila di un progetto “Ritorno al Futuro” presentato di recente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per le Politiche della Famiglia, cui fanno parte come  partner le Associazioni promotrici della presentazione del libro.

Carmelo Botta, autore del libro ha fatto un escursus sui fasci siciliani, precursori alla fine del diciannovesimo secolo, di quelle lotte che nel dopoguerra portarono molti esponenti politici di sinistra e sindacali alle lotte per l’emancipazione dei contadini sfruttati ed all’occupazione delle terre incolte dei latifondi mettendosi contro i possidenti agrari e la mafia che era alleata con essi.

Francesca Lo Nigro si è soffermata sulla figura del Rizzotto e sulle condizioni in cui versavano i contadini e gli operai a quel tempo, rievocandone la figura unitamente ad altri esponenti sindacali uccisi.

Commovente l’intervento del nipote di Placido Rizzotto che porta il di lui nome, che ha rievocato la figura del martire trucidato dalla mafia, ripercorrendo le difficoltà subite per il ritrovamento del corpo ed il riconoscimento dei resti. Riconoscimento avvenuto ad opera dello Stato solamente dopo ben 64 anni, con il conferimento di una medaglia al valor civile ad opera dell’allora Presidente della Repubblica, 19 maggio 2012, Giorgio Napolitano e la sua presenza a Corleone ai funerali Stato il 12 maggio dello stesso anno.

Per concludere, il docente universitario all’Università di Palermo, Michelangelo Ingrassia, che ha anche curato la prefazione del libro ed è stato autore di un volume su “Braccianti e contadini in Sicilia contro il fascismo”, ha evidenziato in un parallelismo come le lotte contadine di un tempo, imperniate sullo sfruttamento della persona, si intrecciano anche oggi con lo sfruttamento di lavoratori pagati pochi euro, es. nei call center, e di tutta quella forza lavoro bracciantile italiana ed estera, fatta di emigranti dai paesi africani che per pochi soldi dal tutt’ora vigente caporalato subiscono vessazioni senza nessuna tutela sindacale o legale. 

I lavori sono stati introdotti e moderati da Biagio Cigno, hanno riscosso un successo da parte del pubblico (circa 120 partecipanti), che ha auspicato un prosieguo di queste iniziative storico/culturali.

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