Palermo, 17 giugno – Grazie ad una attività d’indagini svolta dai Carabinieri di Palermo e dal G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Palermo, il Tribunae di Palermo ha emesso un provvedimento di sequestro di beni per un valore complessivo di circa € 500 mila euro a carico di Giuseppe Di Marco, palermitano classe 1965, tratto in arresto nell’ambito dell’operazione denominata “PEDRO”, in atto libero.
Le indagini patrimoniali sono consequenziali all’operazione denominata “Pedro”, del dicembre del 2012, che aveva consentito di trarre in arresto numerosi membri della famiglia mafiosa di Palermo Porta Nuova.
Nell’ambito di tale operazione Di Marco era stato tratto in arresto in arresto dai Carabinieri per associzione mafiosa e in particolare per avere stabilmente messo a disposizione del sodalizio il suo esercizio commerciale sito in questa via Palmerino, al cui interno avevano luogo numerose riunioni fra gli affiliati volte alla gestione dell’organizzazione medesima, provvedendo in prima persona ad organizzare i detti incontri ed attivandosi affinché le dette riunioni non venissero disturbate da terzi non graditi. Per questi reati Di Marco è stato poi condannato ad anni 6 di reclusione.
Anche l’apporto fornito dal collaboratore Zarcone Antonino confermava il ruolo ricoperto da Di Marco, il quale, consapevole della natura mafiosa degli incontri da lui organizzati, aveva chiara e ferma volontà di fornire un contributo, sia pure non continuativo, ma certamente funzionale alla realizzazione degli interessi mafiosi del soggetto favorito, Milano, ed, attraverso di lui dell’intero sodalizio.
La complessa attività investigativa patrimoniale ha consentito di individuare e sequestrare un patrimonio illecitamente accumulato, del valore di circa € 500.000,00, costituito dai un appartamento a Palermo, una abitazione in villa bifamiliare sita in Altavilla Milicia, una quota pari a 2/34 di piscina sita in Altavilla Milicia e 3 rapporti bancari.