La seduzione è un mondo affascinante e complesso al tempo stesso. Ognuno di noi è consapevole di quanto sia difficile far breccia nel cuore altrui, quanto sia molto più facile parlare di seduzione che metterla in atto, poi, all’atto pratico. Anche i seduttori i più famosi, spesso, sono diventati tali passando tramite un un percorso personale tutt’altro che semplice, che fa ben comprendere come tali si diventa e non si nasca.
Un esempio lampante, in tal senso, è quello di Enrico Mele, volto noto agli amanti del piccolo schermo per la sua costante presenza in alcuni dei più importanti talk show televisivi nazionali, fondatore di Inattraction e punto di riferimento del mondo della seduzione nel nostro paese, diventato seduttore grazie ad anni di studi accademici dopo aver vissuto una prima fase della gioventù non propriamente ricca di soddisfazioni in ambito amoroso.
Bassa distanza interpersonale, un buon segnale da non sottovalutare
Il suo percorso di crescita personale, quel desiderio di conquistare la persona amata, lo ha spinto a migliorarsi costantemente, a credere maggiormente in sé stesso, a prestare maggiore attenzione al proprio look e ad assumere atteggiamenti propedeutici ai propri obiettivi amorosi. Enrico, oggi, mette a disposizione tutto il suo “sapere” e offre ai propri studenti la possibilità di migliorare la propria affettiva.
Quando seduciamo, poi, è decisamente importante cogliere alcuni feedback che ci consentono di comprendere, eventualmente, se l’altra persona è interessata alla nostra persona. Il paraverbale, in tal senso, è un mondo estremamente affascinante, che può essere rivelatore di un eventuale interesse dell’altrui persona nei nostri confronti. La tanto citata – in fase pandemica – distanza interpersonale, è un buon segnale rivelatore di un potenziale interessamento nei nostri confronti.
Se questa, senza alcun motivo specifico, diminuisce, potrebbe significare che la persona che vogliamo sedurre manifesta un interesse nei nostri confronti. Un ulteriore segnale di interesse nei nostri confronti è testimoniato dal contatto fisico, anche piccolo o all’apparenza innocente: una carezza, un buffetto o anche una mano appoggiata sulla spalla, possono significare che il nostro interlocutore è alla ricerca di maggiore “confidenza”.
Quando, invece, mantiene ben salde le distanze, non cerca neppure il minimo contatto fisico, il nostro percorso di seduzione, forse, non sta fornendo gli effetti sperati e, probabilmente, dobbiamo attuare un’altra strategia per risultare interessanti agli occhi dell’altrui persona.
La postura del corpo può essere foriera di messaggi da non sottovalutare
Un ruolo di grande importanza nel mondo del paraverbale, poi, lo svolge la postura del corpo, che è in grado di fornire degli input piuttosto rilevanti. Esistono, in tal senso, dei segnali di apertura o chiusura che, in talune circostanze, possono essere definiti inequivocabili circa l’eventuale interesse di una persona nei nostri confronti.
Una postura rilassata accompagnata da braccia e gambe distese, è un chiaro segnale di apertura che significa attrazione o stima nei nostri confronti; braccia serrate e gambe incrociate, invece, potrebbero rivelarci mancanza di interesse del nostro interlocutore o, perlomeno, un forte atteggiamento di chiusura del medesimo.
La seduzione, infine, passa inevitabilmente dagli occhi, che – come si suol dire – non mentono mai. Mentre si seduce è fondamentale, se non indispensabile, cercare di comprendere l’eventuale interesse dell’altra persona tramite lo sguardo, per comprendere se la nostra tecnica seduttiva sta sortendo gli effetti sperati.
Bisogna sfatare, innanzitutto, un falso mito che serpeggia – ça van san dir – sin dall’alba dei tempi: la persona che ci fissa con lo sguardo. Certo, in molti casi è, inequivocabilmente, un segnale di gradimento nei nostri confronti, ma non significa, automaticamente, che corrisponda a ciò. Capita, infatti, che una persona fissa con lo sguardo mentre è assorta in altri pensieri e, quindi, non nutra alcun tipo di interesse nei nostri riguardi.