Si chiude domani, domenica 30 ottobre, al Castellaccio di Monreale, alle 11.30, con il concerto di Shamal ReWind, il progetto del violinista Enzo Rao, la sesta edizione di AlturEstival, natura, arti e culture tra i monti di Palermo.
Il festival, organizzato dall’Associazione Culturale Formedonda e dal Club Alpino Siciliano, è nato dall’incontro di queste due realtà che operano nella Sicilia Occidentale nel campo della fruizione consapevole dell’ambiente e dello sport montano, nonché della cultura e dello spettacolo e dell’organizzazione turistico-ricettiva.
Sono stati quasi due i mesi passati tra concerti, passeggiate ed escursioni musicali, dislocati presso rifugi, bivacchi e località cari al Club Alpino Siciliano e a cui è legato culturalmente e storicamente: dal Castellaccio di Monte Caputo a Palermo, a Piano Sempria e Piano Imperiale a Castelbuono, dall’Abbazia Benedettina di San Martino delle Scale al Bosco del Vicaretto in territorio di Geraci Siculo/Castelbuono.
La sesta edizione di AlturEstival quest’anno ha visto anche protagonisti i festeggiamenti in occasione dei 130 anni dalla fondazione del Club Alpino Siciliano.
Shamal ReWind è il nome del progetto a cura del violinista palermitano Enzo Rao, che mira alla ricerca dei lembi di contatto tra gli stilemi e le forme del patrimonio atavico e tradizionale del bacino del Mediterraneo e la visuale non potrebbe essere meglio orientata avendo come naturale postazione la terra siciliana, alveo di confluenze e crocevia obbligato nella sua storia travagliata di invasioni e dominazioni, di scambi ed imposizioni culturali, punto di raccolta e raccordo di baratti commerciali e delle tratte più ambigue.
Pervaso da molteplici influssi arabo-islamico ed africano, spagnolo e francese, mediorientale e balkanico, Enzo Rao ha lavorato per svariati anni all’interiorizzazione del corredo sonoro tipico delle cosiddette altre culture, infondendo nelle proprie creazioni una magica atmosfera di mistero e di ammaliante energico sound.
Oasi e nomadi, citaredi e cantori, musici e griots, sciamani e stregoni, melos e terapia, ethnos e fusion vengono alla mente dell’ascoltatore, incantato dalla varietà timbrica, melodica e d’ambiance ricreata dai sottili intrecci acustici e dalle manipolazioni elettroniche di Enzo Rao-Shamal.
Shamal non emula “sic et sempliciter” le altre sonorità, captando, campionando ed assemblando timbri, tunes, riff qua e là ben recepiti, bensì tende a coniare e fondere in un linguaggio poliedrico e polimorfo le diverse istanze emotive, compositive e strutturali del “villaggio sonoro globale”. Per un originale progetto di “Popular Music” dal sapore mediterraneo: salino e dolce al tempo stesso.