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Suore Oblate, lunedì 17 gennaio si celebrano i 100 anni dalla fondazione con l’apertura dell’anno giubilare

Durante l'anno giubilare si potranno ottenere le indulgenze plenarie, quasi fosse un secondo Battesimo

“Lunedì 17 gennaio, in occasione del centenario dalla fondazione delle suore Oblate al Divino Amore, apriremo l’anno giubilare. E sarà un giorno davvero importante che darà il via ad una serie di eventi e attività per celebrare il considerevole traguardo.” Inizia così a raccontarci la storia della sua Congregazione Suor Teresa Cristina Torres, Superiora regionale della regione Sicilia delle suore Oblate.

“La giornata si aprirà alle ore 09.00 del mattino alla chiesa della Badiella, a Monreale, dove don Nicola Gaglio, parroco della Cattedrale, aprirà la porta della chiesetta, un gesto di grandissima importanza perché rappresenterà l’inizio dell’anno giubilare che sarà ricco di preparazioni e festeggiamenti in vista del centenario. Le suore Oblate difatti sono state fondate ben 100 anni fa a Monreale da Madre Margherita Diomira Crispi supportata dall’Arcivescovo di Monreale di allora, Monsignor Augusto Intraccialagli che, cogliendo l’intuizione forte della Madre, ha permesso la fondazione della nostra Congregazione. Ebbene, con l’apertura della porta della Badiella e durante l’anno, si potranno ottenere proprio nella chiesetta le indulgenze plenarie. Grazie ad un decreto del Santo Padre, infatti, è possibile ottenere in tutte le cappelle dell’Istituto ed in via straordinaria tali indulgenze, una grazia concessa solo a chi si pente che, entrando da quella porta, viene liberato da tutti i peccati, come quasi fosse un nuovo battesimo.

Durante l’anno giubilare inoltre organizzeremo tanti momenti di preghiera con i giovani e con le famiglie, ci saranno dei forum e delle tavole rotonde, si terranno diversi momenti in cui faremo conoscere la nostra madre fondatrice e l’arcivescovo Intreccialagli di cui parlavo poc’anzi”.

D. Suor Teresa, come lei stessa ha più volte sottolineato, raggiugere il centenario per la Congregazione delle suore Oblate al Divino Amore è un traguardo considerevole. Ma cosa è cambiato dal 1923 ad oggi?

R. Ecco, questa è la nota dolente. Allora, cento anni fa, quando è nata la Congregazione, c’era davvero tanto entusiasmo, tanta gioia e tante erano le vocazioni anche di ragazze italiane che sceglievano la vita consacrata costituendo nuove comunità e nuove fondazioni. Adesso invece siamo rimaste davvero in poche, abbiamo addirittura dovuto chiudere alcune case proprio per mancanza di suore, per mancanza di vocazioni. E la nostra missione è proprio questa, l’evangelizzazione dei giovani, delle famiglie per far restaurare il regno di Cristo su questa terra che è un regno di amore. Pensate che in Sicilia oggi le suore italiane sono solo 4, tutte le altre siamo straniere provenienti dal centro e sud America. E questo perché, 7 anni dopo la fondazione, la madre fondatrice ha avuto l’intuizione di mandare le prime suore laggiù, dove l’Istituto, con il tempo, si è diffuso. Ad oggi abbiamo 35 comunità sparse tra Messico, Colombia, Venezuela, Costarica, Panama, El Salvador, Nicaragua e altre 2 negli Stati Uniti. Ma la Casa Madre è qui, a Monreale, alla Badiella, la casa della nostra fondazione”.

D. Cosa si augura per i prossimi anni per la vostra congregazione?

R. Mi auguro che le nostre comunità tornino ad essere quelle delle origini quando c’era la vera comunione, le vocazioni, quando non c’era l’egoismo, l’individualismo, il tornaconto personale. Ecco, questo è il mio sogno. Mi auguro che le famiglie ritrovino i veri valori cristiani come si faceva una volta. Tutte noi veniamo da famiglie profondamente intrise di valori cristiani, tutte noi abbiamo vissuto fin da piccoline questa fede profonda, siamo cresciute attorno all’altare di Cristo. E spero vivamente che si torni a vivere secondo questi principi.

D. Un’ultima domanda, che molti oggi si pongono e che forse è causa della vertiginosa diminuzione delle consacrazioni: perché non si può coniugare la vita matrimoniale e familiare con la vita religiosa?

R. Una cosa è la vita consacrata e un’altra cosa è la vita matrimoniale, sono due strade alternative, parallele che viaggiano vicine ma che non si incontrano mai. Noi suore Oblate al Divino Amore abbiamo fatto tre voti: castità, povertà e obbedienza. E Dio regala queste virtù non a tutti ma soltanto ad alcuni, è un dono speciale che il Padre ci concede. Semplicemente alcuni hanno la vocazione per il matrimonio e altri per la vita consacrata. È una scelta.

Permettetemi di concludere con un invito per tutti voi, l’invito a partecipare ai nostri appuntamenti di lunedì 17 gennaio che, lo ricordo, inizieranno alle ore 09.00 con la celebrazione per l’apertura ufficiale della porta Santa alla Casa Madre Badiella e poi alle ore 17.00 dello stesso giorno presso la Basilica Cattedrale Santa Maria Nuova, dove ci si ritroverà per l’apertura dell’anno giubilare.

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