MONREALE – È un vero e proprio terremoto quello che si sta verificando in casa CGIL, a Monreale. 6 componenti eletti nella Rsu hanno rassegnato le proprie dimissioni. Escono sbattendo la porta del sindacato che li ha rappresentati fino ad oggi, annunciando il passaggio ad un’altra sigla.
Al centro della questione il licenziamento dell’ex dipendente Sandro Russo, coinvolto circa due anni fa nello scandalo relativo alla elusione dei paletti imposti per percepire il reddito di cittadinanza.
Silvio Russo, Segretario aziendale, e le RSU Filippo Balsano, Salvatore Boscaino, Giuseppe Lo Presti, Giovanni Carlo Nicolosi e Giuseppe Venturella hanno rassegnato le dimissioni con una lettera inviata ai vertici palermitani e regionali.
“La CGIL di Palermo ha dimostrato scarsa capacità di applicare i principi fondamentali dell’ideologia sindacalista. I suoi vertici non sono stati in grado di adoperarsi nella difesa di un collega che ormai da circa 2 anni è stato licenziato in circostanze oscure e palesemente discriminatorie”.
La lettera è una pesante accusa alla gestione del sindacato.
“È stato sconcertante, per noi, che ancora abbiamo fiducia nello spirito sindacalista impegnato nella strenua difesa dei lavoratori spesso sfruttati e sopraffatti, assistere alla continua disgregazione dell’organizzazione sindacale da parte dei vertici provinciali, soprattutto in periferia e soprattutto a Monreale che negli anni passati, grazie anche alla presenza del Compagno Sandro Russo all’interno della Camera Del lavoro di Monreale come operatore INCA e dei Servizi, aveva raggiunto inconfutabili e memorabili obiettivi, risultati stupefacenti, i migliori di tutta la provincia di Palermo, che però ben presto hanno destato il malcontento di taluni che hanno compiuto scelte strategiche tali da portarci all’attuale situazione nella quale la CGIL a Monreale è pressoché sparita, totalmente incapace di resistere alla concorrenza. Non sono serviti i numerosi appelli che venivano dalla base da parte del segretario dello SPI di allora e di tantissimi altri militanti che si chiedevano, con un minimo di buon senso, il perché di tali scelte risultate sicuramente scellerate”.
Pur vantando anni di duro e fedele lavoro, sempre apprezzato dai cittadini che godevano dei servizi offerti, è bastato un piccolo errore, se cosi si può definire, anche se a molti di noi parrebbe più corretto definire “tranello”, a creare una situazione talmente grave e irrisolvibile da convincere i vertici della CGIL di Palermo a licenziare senza remissione di causa, senza eventualmente valutare ulteriori misure che, seppur punitive, avrebbero preservato il lavoro che un padre di famiglia svolgeva diligentemente da una vita.
È preoccupante che proprio la CGIL, che della difesa dei diritti dei lavoratori ha sempre fatto una bandiera quotidiana, abbia proceduto al licenziamento di un proprio dipendente palesemente evitabile”.
I dimissionari hanno annunciato che continueranno a proseguire il percorso sindacale e di difesa dei lavoratori aderendo ad un altro sindacato.
“Lanciamo un appello a tutti i lavoratori iscritti alla CGIL degli altri comparti affinché aprano gli occhi su un sindacato che, oltre le belle parole, non ha saputo difendere un SUO lavoratore.
Desideriamo con questo gesto dimostrare la nostra doverosa solidarietà al Compagno Sandro Russo licenziato ingiustamente dai vertici Palermitani del Sindacato”.
mi dispiace per quello che gli è successo .