PALERMO – Il figlio del giudice Paolo Borsellino, Manfredi, parla nel giorno della memoria per la strage di Capaci alla trasmissione di Rai 1, Uno Mattina. Per la prima volta sceglie di parlare in tv con addosso la divisa da vice questore. “Mi onoro di portare questa divisa – dice Manfredi Borsellino – Sono grato a tutti gli agenti che in quei giorni accettarono come volontari di scortare e tutelare mio padre. Dopo l’attentato di Capaci sapevano a cosa andavano incontro”.
Il figlio di Borsellino, che ha scelto la polizia per proseguire il lavoro e l’impegno del padre, ha riaperto una ferita mai chiusa. Per la prima volta parla in prima persona delle inchieste deviate sulla strage del luglio 1992, definite in una sentenza come la più colossale operazione di depistaggio della “storia giudiziaria italiana”. Manfredi Borsellino usa parole dure e amare: “Questa uniforme che indosso non l’hanno invece onorata alcuni vertici della polizia in quegli anni, prima e dopo la morte di mio padre”.
E non solo in quegli anni, ma anche dopo, in molti, continuarono a disonorare la divisa: Mio figlio 19 anni militare di leva negli Alpini, in una caserma ai confini Nord-Est d’Italia, completamente isolata e priva di servizi di trasporto sia militari che civili, saltò in aria morendo sul colpo insieme ad altri tre giovani commilitoni tutti di leva e i cinque commilitoni, resto della compagnia, furono fatti sparire. mai indagini, mai interrogatori, mai procedimento giudiziario; tutto: TOP SECRET. 23 anni dopo stiamo ancora cercando una sola risposta dalle Istituzioni e ieri 29° anniversario del Giudice Falcone abbiamo pubblicato su Facebook, l’ennesima denuncia che nessuno ascolterà.
L’Italia è piena di furfanti, briganti e banditi che si annidano, o nascondono nelle istituzioni, servi della corruzione e della criminalità!
Sì l’Italia è il bel Paese ma di corrotti!