Dopo la manifestazione di centinaia di parrucchieri ed estetisti di lunedì 12 Aprile che hanno protestato davanti a Palazzo d’Orleans contro la chiusura delle loro attività per chiedere un “piano di riapertura in sicurezza”, anche gli hair stylist monrealesi manifestano il loro notevole disappunto. Abbiamo parlato con alcuni rappresentanti dell’associazione “Ad ognuno il suo stile” che unisce i professionisti del taglio monrealesi, esasperati dalla chiusura delle loro attività: “Quando abbiamo saputo che, entrando in zona rossa, avremmo dovuto chiudere siamo rimasti allibiti. Non solo perchè non siamo più considerati, come prima, un servizio essenziale, ma perché siamo stati costretti a chiudere nonostante tutte le misure precauzionali prese. Abbiamo investito nei mesi scorsi parecchio denaro per dotarci di tutte le apparecchiature e degli strumenti necessari proprio per lavorare in totale sicurezza, ma pare sia stato tutto inutile”.
Moltissime attività in effetti sono regolarmente aperte, i bus di linea (soprattutto nelle ore di punta) sono pieni di gente, si assiste a file interminabili di persone davanti agli esercizi commerciali che hanno la fortuna di potere continuare a lavorare. Eppure, quelle attività come per l’appunto le parruccherie, così come anche i centri estetici e i barbieri, che ricevono i clienti in massima sicurezza e che utilizzano ogni forma di precauzione, sono costrette ad abbassare le saracinesche. E ben si comprende la rabbia e la frustrazione della categoria.
“Non siamo untori, la sicurezza per noi viene prima di tutto: abbiamo adeguato i nostri saloni e modificato il nostro modus operandi. Alle clienti viene misurata la temperatura ancora prima di entrare in salone. Facciamo poi disinfettare le scarpe, igienizzare le mani, riporre la borsa in una apposita busta di plastica, così come anche il soprabito. Igienizziamo inoltre continuamente tutti gli strumenti del mestiere utilizzati per ogni persona e sanifichiamo in tempo reale tutto ciò che le clienti toccano o le poltrone dove si siedono. Inoltre provvediamo alla ventilazione forzata e a continui ricambi d’aria. Lavoriamo costantemente con guanti, visiera e mascherina e, ovviamente, la mascherina è obbligatoria per la cliente. Non sono queste misure che garantiscono una sicurezza maggiore rispetto agli assembramenti a cui si assiste, per esempio, sui mezzi pubblici?
Dopo tutti gli sforzi, gli investimenti effettuati, ci siamo resi conto che non è servito a niente. Durante la precedente zona rossa Federestetica ha anche vinto il ricorso al Tar che ne ha decretato la riapertura. E adesso? Cambiato il governo, cambiate le regole. E a pagarne le conseguenze siamo noi.
Naturalmente ci atteniamo alle regole e restiamo, disarmati, ad aspettare, ma non capiamo sulla base di cosa sia stata presa questa decisione. E poi, chiudendo i nostri saloni, su strada paradossalmente aumentano i rischi perché si favoriscono le attività abusive che, senza alcuna misura di sicurezza, lavorano di casa in casa. Noi chiediamo solamente di potere continuare a lavorare, lo ripetiamo, in totale sicurezza. Così come tutte le altre attività”.