Arrivano i primi risultati dell’esame autoptico effettuato nel tardo pomeriggio di ieri sul corpo di Roberta Siragusa, ragazza di 17 anni uccisa nella notte del 23 Gennaio
La salma analizzata ieri è tornata nella città d’origine della ragazza. Domani mattina si celebreranno i funerali Roberta Siragusa.
Ancora molti dettagli da chiarire sulla morte della ragazza, ritrovata sul fondo di un burrone senza vita e carbonizzata.
L’autopsia della giovane ha confermato il fatto che la ragazza sarebbe morta bruciata, fra atroci sofferenze, e poi successivamente gettata in un burrone per nasconderne il cadavere. Probabilmente dall’ex fidanzato Pietro in seguito ad un rifiuto da parte della ragazza di un rapporto sessuale.
Le risposte date dagli esami sono ancora però incomplete, nelle prossime ore arriveranno informazioni ancora più chiare sul decesso.
Stando a quanto è emerso dall’autopsia sembra che Roberta non sia stata strangolata: sotto il volto tumefatto della ragazza è stata trovata una grande ferita.
Ancora non è chiaro se sia stata causata dalla caduta su una pietra o sull’asfalto.
La 17enne è stata data alle fiamme probabilmente in uno stato di incoscienza. Le mani non presentano alcun segno di bruciatura, sinonimo del fatto che non ha provato a spegnerle.
L’unico indiziato per il momento è Pietro Morreale, l’ormai ex fidanzato della giovane ed esperto in arti marziali.
Il gip di Termini Imerese in merito alle condizioni del corpo commenta: ”Ci siamo ritrovati davanti a un corpo martoriato dalle ustioni. Dall’esame autoptico non sono emersi però elementi che ci consentono di stabilire con precisone l’orario della morte di Roberta”.
Sembra quindi che la ragazza non sia stata prima strangolata, per poi essere data alle fiamme. La sua fine sarebbe stata ancora più raccapricciante.