Il coronavirus lo si distingue dalle altre influenze poiché i sintomi principali solo il mal di gola, febbre, tosse e soprattutto le difficoltà respiratorie. Ma presenta effetti molto simili e nella maggior parte dei casi solo un tampone può dire se si tratta di covid-19, dando così una diagnosi certa. Adesso un test potrebbe finalmente aiutarci a distinguere l’influenza normale con il coronavirus.
“Probabilmente la settimana prossima arriveranno questi test per distinguere covid-19 e influenza” – ha affermato Francesco Vaia, direttore sanitario dell’Istituto Spallanzani di Roma nel corso della trasmissione di Rai 1 Buongiorno Benessere. “Questi test antigenici – continua – ci consentiranno in tempi rapidissimi, tra i 15 e i 30 minuti, di sapere se il soggetto che si sottoporrà al test ha in corso un’attività virale da coronavirus oppure di tipo influenzale. Inutile sottolineare la grandissima rilevanza di questo test – ha detto – in un momento in cui purtroppo la curva epidemica è ancora in atto e che si sovrappone alla curva influenzale. I costi del test – aggiunge Vaia “saranno molto contenuti dai 4 ai 10 euro”.
Come distinguere i sintomi in attesa del nuovo test
Esistono alcuni accorgimenti che possono aiutare a capire con quale malattia si ha a che fare. “Se ad esempio un bambino presenta solo il raffreddore, non accompagnato da sintomi come disturbi gastrointestinali e congiuntivite, possiamo essere certi di essere di fronte a un caso normale di raffreddore stagionale”. Ad affermarlo è il direttore del reparto di Pediatria dell’ospedale Buzzi di Milano, Gian Vincenzo Zuccotti, che ha spiegato al Corriere della Sera come distinguere i sintomi.
Però quando il raffreddore è accompagnato da febbre superiore ai 37 gradi e mezzo e altri sintomi come vomito e diarrea la situazione cambia e secondo Zuccotti, è il caso che si sospetti di coronavirus. In effetti esistono dei sintomi riconducibili alla malattia da covid-19 che non sono assolutamente da sottovalutare. Un classico esempio è la perdita del gusto e olfatto che però non va confuso con la difficoltà a sentire gli odori e i sapori che è dovuta alla congestione nasale. Chi soffre del coronavirus infatti, non sente alcuna differenza tra un cibo e l’altro, “ma si tratta – secondo Zuccotti – di sintomi soggettivi ed è difficile farseli raccontare da bambini con meno di sei anni”.
Per esempio neanche la tosse è un sintomo da sottovalutare poiché nel caso dell’infezione da covid-19 è secca e molto frequente. In generale dunque, secondo il professor Zuccotti – i genitori devono sospettare un’infezione di coronavirus quando notano dei sintomi insoliti e non legati a condizioni come l’asma o forme allergiche poiché queste ultime solo legate da febbre in rarissimi casi.