Il clima istituzionale tra Roma e Regione si fa sempre più caldo. Il Governo nazionale impugnerà l’ormai discussa ordinanza del presidente Musumeci che imponeva entro lunedì alle 24 l’obbligo di sgomberare i migranti dagli hotspot e dai centri d’accoglienza siciliani e portarli nel resto d’Italia. Il governatore siciliano nel frattempo ha inviato alle autorità competenti una diffida ad adempiere. “Se non è impugnata, vuol dire che è vigente e va eseguita – scrive sui social il governatore siciliano – ed io ho il dovere di occuparmi della salute di chiunque sia sulla nostra Isola. Il silenzio del governo centrale, mentre a Lampedusa ci sono 1200 persone stipate dentro l’HotSpot, è sempre più assordante. E domani saranno due mesi dalla richiesta dello stato di emergenza per quell’Isoletta. Ho letto anche di attacchi politici e persino di qualche intellettuale. Evidentemente abbiamo modi molto diversi di concepire il rispetto per la dignità della vita. Per me dignità della persona vuol dire anche un posto dove stare salubre e protetto dal contagio”.
Nel documento, il governatore richiede, tra le altre misure, di illustrare il crono-programma del progressivo svuotamento degli hotspot per le gravi ragioni di promiscuità e assembramento in cui sono costretti gli ospiti.
“Il ministero dell’Interno vorrebbe impugnare la mia ordinanza? Perché non lo ha fatto entro le 48 ore, come era giusto fare? – chiede Musumeci in diretta ad Omnibus, su La7 – perché sta perdendo tanto tempo? Lo faccia. Hanno sentito il parere dell’Avvocatura dello Stato? Anche noi abbiamo sentito diversi costituzionalisti. Il governo nazionale faccia un bagno di umiltà e l’Europa la smetta di girarsi dall’altro lato, lasciando l’Italia e la Sicilia da sole. Noi non ci fermiamo, perché sappiamo di essere dalla parte della ragione. Tutelare la Sicilia è il mio compito di presidente”.
Intanto nello scenario nazionale nascono scontri politici: volano denunce ed esposti. La Lega si schiera a fianco del governatore siciliano, e Italia Viva, col capogruppo al Senato Davide Faraone, che presenta un esposto alla Procura di Agrigento contro Nello Musumeci e Matteo Salvini. “Conte, Zingaretti, Faraone, Renzi sono dei poveretti. “Denunceremo loro per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”, rilancia Salvini. “Dall’inizio di agosto a oggi 3.487 sbarchi – scrive sui social il leader del Caroccio – contro i 1.268 dell’agosto 2019 (con la Lega al governo). Dopo più di quattro giorni e solo grazie alle richieste della Lega, il governo riesce ad aggiornare i dati sull’immigrazione che erano FERMI a venerdì mattina. L’invasione continua: 17.504 arrivi nel 2020 contro i 4.826 dell’anno scorso”.
“L’ordinanza del presidente della regione siciliana e le parole del segretario della Lega nuocciono gravemente all’economia della Sicilia e alle tasche dei siciliani. Alla fonte primaria della ricchezza dell’isola: il turismo”, commenta sui social Faraone. “Presentare al mondo la Sicilia come un lazzaretto, come il campo profughi d’Europa, affermare che “i migranti passeggiano tra i turisti che poi portano il Covid nelle loro regioni” e scrivere un’ordinanza farlocca e disumana, non solo va contro i principi di accoglienza e di solidarietà ma mette in ginocchio un pezzo importante del Pil della Sicilia. In un momento, tra l’altro, di crisi profonda dell’economia siciliana che determina il più alto tasso di disoccupati post-covid e una situazione d’emergenza per le imprese che con il turismo e la cultura ci mangiano e fanno mangiare i siciliani. A questa propaganda distruttiva di questa classe dirigente irresponsabile e in un momento in cui, grazie ai nostri imprenditori alberghieri, ai ristoratori, a tutti gli operatori del comparto dell’enogastronomia, stiamo finalmente ripartendo con la giusta marcia dopo il lockdown, occorre rispondere con parole chiare e nette per non vanificare gli sforzi dei siciliani”.