MONREALE – L’avv. Francesco Macchiarella è il portavoce del movimento Monreale Bene Comune e da alcuni mesi è anche componente della direzione regionale del Partito Democratico. Con lui abbiamo affrontato alcuni dei temi più caldi tra quelli oggi sul tavolo del partito. E tra questi c’è sicuramente quello relativo al cimitero che potrebbe sorgere a Pioppo. Un argomento sul quale il segretario locale del PD, Silvio Russo, ha spiegato ieri, su questa testata, la posizione del suo partito.
R: “Non mi trovo d’accordo al 100% su quanto dichiarato dal Segretario – spiega Macchiarella -. La contrarietà da parte mia, ma pure del MBC che rappresento, alla realizzazione del Cimitero a Pioppo non è solo legata alle criticità del piano economico finanziario e delle conseguenti ricadute sui costi per gli utenti.
A parte il sovradimensionamento del progetto, la problematica di possibile inquinamento falda acquifera, lo stravolgimento ambientale…e potrei continuare, la domanda è: Cosa ci guadagna la Frazione di Pioppo? A fronte del rischio di diventare un paese/cimitero che vantaggi ne avrebbe?
Come sempre la politica per essere credibile deve avere una visione sia in generale che per ogni singolo progetto. Senza una visione prospettica specialmente in questo periodo nefasto ma foriero di possibilità inattese non esiste futuro credibile per una comunità”.
Senza una visione prospettica non esiste futuro credibile per una comunità
D: E allora qual è la visione di Monreale Bene Comune sul futuro della frazione di Pioppo? Qual è il vostro progetto per piano Renda, in alternativa al cimitero?
R: Il progetto dovrebbe riguardare tutto il territorio di Pioppo. Credo che con l’aiuto anche delle realtà associative, come degli imprenditori del posto, si potrebbero elaborare idee che coinvolgano Piano Renda, che parrebbe destinato a insediamenti ludici sportivi, ma pure Casaboli, e comunque nella direzione e nella valorizzazione dei prodotti agricoli.
Consapevoli delle difficoltà legate al dissesto credo che riunendo queste realtà e persone si potrebbe comunque cominciare a lavorare sulle idee.
D: Il segretario del PD ha dichiarato che indipendentemente dall’esito del voto in consiglio sull’approvazione della variante urbanistica che consentirebbe la costruzione del cimitero a piano Renda, non c’è alcuna ragione di aprire una crisi politica. Sembra però che intorno a questo progetto si stiano polarizzando due posizioni politiche contrapposte, che sembrano identificarsi proprio con le aree di centro destra e di centro sinistra interne alla maggioranza di governo. È il segnale che questa amministrazione trasversale non riesce a dialogare e trovare una sintesi intorno ad alcune problematiche, che sono di grande importanza per la città?
R: Credo che proprio perché trasversale sia ineluttabile che si creino criticità ma non dobbiamo dimenticare come e da che situazione politica viene fuori questa Giunta.
Salvo questo, credo che politici animati da idee, visione e voglia di incidere nel futuro della città, potranno riuscire a convivere. D’altra parte non si può in nome di continuità scomoda o conservazione delle poltrone rinnegare principi, idee e soprattutto progetti futuribili.
Io non credo che esista imminente un rischio crisi per la questione cimitero. Certo che la tempistica che sembrerebbe esser stata scelta dalla Amministrazione per accelerare su tale scelta appare dubbia o improvvida se non sospetta.
Personalmente non sono affezionato all’idea di minacce di crisi periodiche anche se coltivo un’idea di compagine governativa che mi tengo per me ma che diciamo non corrisponde esattamente a quella attuale.
Coltivo un’idea di compagine governativa che mi tengo per me ma che non corrisponde esattamente a quella attuale
D: Un’altra questione che la politica è chiamata a discutere, senza ulteriori ritardi, riguarda il passaggio del servizio all’AMAP, all’interno dell’ATI. Qual è la Vostra posizione?
R: La questione mi appare a dir poco allarmante. La cosa che ho rilevato da subito è la mancanza di comunicazione chiara sul tema da parte della Giunta che ha fatto uscire la notizia sugli organi di informazione ma non ha chiarito in nessuna sede da cosa trae origine il tutto. Sappiamo che esiste la legge ma ci è stato detto pure che esistono possibili “scappatoie”. È indispensabile che ci sia un confronto politico e anche pubblico sull’argomento senza infingimenti e senza giri di parole. La questione acqua è esiziale per Monreale.
Aggiungerei che ove si valutasse imprescindibile il temuto passaggio ad AMAP sarebbe imprescindibile altrettanto trovare il modo, adoperando tecniche e strumenti anche politici i più coercitivi, di negoziare con AMAP delle clausole contrattuali adeguate ai bisogni e alle esigenze di un territorio e di una popolazione come quelli di Monreale.
D: Da rappresentante regionale del Partito Democratico, come valuta la nuova stagione inaugurata dal partito a Monreale, e la contestuale assenza di un gruppo in consiglio comunale?
R: Sono stato recentemente chiamato a far parte di Organismi Direzionali Regionali del Partito e quindi sento la precisa responsabilità di lavorare per la crescita del partito. Ma non sono abituato a giri di parole o infingimenti.
A Monreale credo vada trovata una direzione di marcia condivisa, credo si possa a partire da subito, previa la creazione del Gruppo Consiliare PD, a incidere molto di più di quanto non si sia fatto nell’ultimo anno nelle scelte dell’amministrazione e a spostare verso sinistra l’ago della bilancia governativa.
Soprattutto credo che il Partito debba mettersi in gioco per influire sempre di più nelle scelte amministrative, ma deve da subito mettere pure in campo iniziative concrete, non passerelle, per suscitare interesse nella gente, diffondere idee e progetti, spiegare le proprie di idee, penso al Referendum di settembre, e progetti per il futuro della città.
D: Molti componenti di Monreale Bene Comune si sono tesserati nel PD. Qual è oggi il senso del movimento?
R: Ho ribadito in più di una sede come il Movimento che ho il privilegio di rappresentare non si è mai sciolto, né i suoi componenti, seppure in larga parte iscritti al PD, hanno mai avuto intenzione di sciogliersi.
Siamo e restiamo non un partito con le tessere, non un movimento di stampo e articolazione squisitamente politico, ma un laboratorio di idee e di progetti, chiaramente ispirato da valori di sx, sui quali ci impegniamo via via a studiare con l’idea di sottoporre i nostri punti di vista e i progetti all’Amministrazione sperando che – contrariamente a quanto avvenuto anche in un recente passato – un giorno o l’altro considerino le proposte che periodicamente sottoponiamo e sulle quali sono stati spesso prodighi di complimenti ma mai consequenziali in termini pratici.