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Pioppo, tra acqua e “morte”: qual è la visione della politica sul futuro del territorio?

Con il fiume Sant’Elia, parzialmente recuperato, l'area a vocazione naturalistica potrebbe rientrare nella riserva naturale del Parco dell'Oreto

PIOPPO (MONREALE) – Negli ultimi anni, nella frazione monrealese di Pioppo si sente parlare spesso di questioni che riguardano l’acqua e la “morte”.

La prima di queste è relativa alla mancata erogazione che puntualmente soffrono le zone alte del paese e Giacalone. Un fatto che accade da ormai 4 anni nei periodi più caldi. Secondo molti residenti questa assenza d’acqua si é scatenata dal giorno dopo il pensionamento di un dipendente dell’acquedotto, residente a Pioppo ed espertissimo nelle manovre da eseguire per una buona distribuzione dell’acqua. Si sostiene che oggi tali manovre non vengano eseguite come accadeva fino a poco tempo fa e che quindi, per incapacità o semplicemente per mancanza di tempo, ci si trovi sempre in mezzo al disagio. 

Per i tecnici e per i politici del comune di Monreale, il motivo è invece dovuto all’abbassamento della falda acquifera. Se la tesi ufficiale fosse reale, il tutto potrebbe essere risolto anche con l’utilizzo del pozzo Aglisotto, questione questa che è stata anche affrontata in Consiglio Comunale. Il pozzo è stato scavato 12 anni fa documentando un flusso di 10 litri d’acqua al secondo, ma è stato abbandonato, prassi normale nel nostro territorio, e adesso é perfettamente “tombato”. 

Non tutto viene però abbandonato. Sempre nella stessa valle del Pozzo Aglisotto, ad esempio, da 8 anni insiste un progetto per la zona a vocazione naturalistica denominata Piano Renda. A pochi metri dal Demanio forestale, che è stato definito dai tecnici in pessime condizioni vegetative, con alberi che non superano i 10 metri, si sta infatti pensando alla costruzione di un cimitero in project financing. Un soggetto privato, per farla breve, probabilmente costruirà e avrà la totale gestione per 25 anni del camposanto. Un cimitero a Pioppo/Monreale, aperto sembrerebbe anche a tutti i comuni limitrofi e, come dichiarato dai tecnici, con un possibile aumento dei costi per il cittadino superiore del 30%, che sorgerebbe così a poche decine di metri da un meraviglioso demanio forestale, che fino a 2 anni fa ospitava un’area attrezzata, adesso “scomparsa”, e a poche centinaia di metri dal pozzo Aglisotto, dove c’è l’acqua, dove c’é vita. 

Adesso la domanda é: se il pozzo Aglisotto diventasse approvvigionamento idrico per la frazione, verrebbe compromesso il progetto del cimitero? E/o viceversa? E Se dovesse esser così, qual è la priorità per l’amministrazione comunale di Monreale?

L’ultima questione, cui accennavo all’inizio, è quella del Fiume Sant’Elia. Trattasi di un bellissimo torrente con un percorso naturalistico che costeggia idealmente il paese, affiora in prossimità di Via Passo D’Api, ma inizia ai piedi di Piano Renda (dove appunto si vuole costruire il cimitero). Appartiene al demanio idrico, ed è stato riportato alla luce grazie all’intervento degli operai forestali.

Un chilometro stupendo di torrente d’acqua limpida, tra “nache” (piccole piscine naturali) e cascatelle, che muore subito dopo in prossimità dell’inizio del paese. Muore perché tutto l’agglomerato urbano del paese scarica le proprie acque reflue nel Sant’Elia, che a Meccini diventa Fiume Oreto fino a Palermo. 

Dall’inizio dell’emanazione della legge Galli del 1994 fino agli inizi del secondo millennio, i residenti di Pioppo (allora circa 1000 abitazioni) nella bolletta idrica trovavano un canone per la depurazione delle acque. In breve, tale legge introduce il concetto di salvaguardia dell’acqua come risorsa pubblica da gestire secondo criteri di solidarietà a beneficio delle generazioni future.

La tassa, che trovavamo nella bolletta idrica, in assenza di depuratore, doveva essere pagata ed inserita dal Comune di Monreale in un fondo vincolato con il fine la costruzione o di un depuratore o di un collettore fognario. Ciò però non accadde e, in palese violazione della legge, gli introiti vennero destinati per la spesa corrente del comune di Monreale. Il Fondo vincolato abbandonato o, per meglio dire, mai creato a Monreale, é rimasto ancorato ad un articolo di legge.

Verosimilmente in un futuro prossimo, con il parco dell’Oreto, con i collettori/depuratori di Pioppo e Altofonte, l’intera area, dalla foce alla sorgente, da Sant’Erasmo ad Aglisotto, potrebbe diventare realmente un percorso di riserva naturale di quasi 30 chilometri.

Potrebbe diventare la seconda meta turistica del Comune di Monreale e non solo. 

Pioppo, acqua e “morte”: due opposti legati da una non gestione e da una non visione politica sul futuro del territorio.

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