MONREALE – “Attendiamo dalla ditta Mirto il pagamento della 14esima maturata per il 2019 e il trattamento di fine rapporto. Ci siamo dimessi la settimana scorsa”.
Non si definisce ancora la posizione dei 51 lavoratori addetti alla raccolta dei rifiuti nel territorio del comune di Monreale. Nonostante a fine agosto 2019 la New System Service fosse subentrata alla Mirto nel servizio svolto per conto del comune normanno, per i lavoratori non era stato disposto il trasferimento dalla vecchia alla nuova ditta.
Paradossalmente, erano sia rimasti in carico alla Mirto e contemporaneamente assunti da una società interinale, la Temporary, per conto della New System Service.
La ditta di San Cipirello, in data 9 marzo, rispondendo ad una nota di sollecito inviata dalla UIL, scriveva: “…la scrivente impresa per provvedere alla liquidazione del TFR e della 14.ma è in attesa che si concluda l’iter del passaggio diretto nel rispetto dell’art.6, tra le due ditte F.MIRTO SRL e la NEW SYSTEM SERVICE SRL così per come richiesto dai lavoratori sul territorio del Comune di Monreale. In alternativa i lavoratori potranno in qualunque momento presentare le proprie dimissioni, cosicché verranno elaborate le buste paghe di fine rapporto e successivamente sarà corrisposto quanto dovuto”.
“Vorremmo riuscire a fare la spesa per Pasqua”, lamentano i lavoratori, che attendono lo stipendio di marzo dalla Temporary e sperano adesso nell’arrivo di alcune migliaia di euro dal precedente datore di lavoro.

“Da parte della Mirto ho trovato la giusta disponibilità a pagare quanto dovuto agli ex dipendenti”, spiega Pietro Caleca, segretario regionale della UIL Trasporti, intenzionato a non mollare l’attenzione sulla problematica che, spera, potrebbe definirsi tra qualche giorno.
Anche Valerio Lombardo, responsabile provinciale funzione pubblica del comparto igiene ambientale della CGIL, si dice ottimista: “Comprendo che i consulenti del lavoro in questo periodo sono oberati a soddisfare le richieste che provengono da tante aziende. Ma se ai dipendenti non venisse pagato quanto dovuto entro la prossima settimana daremo mandato ai nostri legali per inviare i decreti ingiuntivi”.
La CGIL ha intanto avviato un’azione legale nei confronti della Mirto, ritenendo che nelle buste paga fatte in passato fosse presente una decurtazione dello stipendio non giustificata: “In pratica venivano pagati solamente i giorni lavorati, e non le ferie. Dopo una prima diffida andata a vuoto abbiamo presentato formale denuncia”.
Secondo il sindacalista ciascun dipendente avrebbe maturato nei confronti della Mirto un credito equivalente ad una mensilità per ogni anno lavorato. Ma la stessa procedura nella compilazione delle buste paga sarebbe stata adottata anche in seguito dalla Temporary.
“In pratica – spiega Lombardo – la Temporary adotta un contratto che secondo noi non può essere applicato. Nei confronti di questa tipologia di lavoratori deve valere quello di igiene ambientale. Le ferie vanno pagate e inserite in busta paga”.