MONREALE – La V sezione Civile del Tribunale di Palermo, con tre diverse ordinanze ex art. 702 ter cpc, immediatamente esecutive, ha parzialmente accolto le richieste avanzate dagli ex Assessori Salamone, Giangreco e Cardullo (Giunta Di Matteo) che avevano citato in giudizio, con il patrocinio degli avvocati Filippo Di Matteo e Maria Luisa Ferrante, il Comune di Monreale.
La vicenda nasce dalla richiesta da parte dei tre amministratori di ottenere la rivalutazione e liquidazione delle indennità di carica percepite in maniera ridotta durante il proprio mandato assessoriale.
Rosalia Giangreco aveva rivestito il ruolo di assessore da giugno 2010 a dicembre 2010 e da gennaio 2012 a giugno 2014. I legali avevano avanzato una richiesta di € 18.607,05. Per Giovanni Cardullo, assessore da giugno 2009 a giugno 2014, l’importo richiesto era di € 31.379,93. Nazzareno Salamone, assessore da luglio 2009 al dicembre 2011 e vicesindaco da gennaio 2012 a luglio 2013, aveva richiesto € 13.161,62.
Anche per Giuseppe La Fiora, che aveva ricoperto il ruolo di assessore da gennaio 2012 a giugno 2014, i legali avevano richiesto un indennizzo di € 16.803,14. Successivamente La Fiora, avendo accettato l’incarico assessoriale con il sindaco Alberto Arcidiacono, aveva deciso di rinunciare alla richiesta.
Gli ex Assessori, in particolare, lamentavano e contestavano al Comune di Monreale l’illegittima applicazione di alcune decurtazioni e quindi di avere percepito una indennità di funzione inferiore rispetto alla misura prevista nella legge regionale n.30 del 2000 come modificata dalla L.R.n.22/2008.
I legali hanno evidenziato nei propri atti come, rispetto alla soprarichiamata normativa ed in forza di una errata interpretazione della stessa, il Comune di Monreale applicava tre diverse riduzioni:
- Una, del 10%, in virtù di una norma della legge finanziaria regionale n. 266 del 2005
- Una detrazione, equivalente al 10%, in forza ed applicazione di una delibera della Giunta Municipale (ex Gullo), la n. 314/2008
- Ed infine una terza ed ulteriore riduzione del 30% per violazione del patto di stabilità.
Gli Avvocati dei tre assessori, con riferimento alla prima decurtazione, hanno contestato che la norma prevedesse una riduzione dell’indennità limitatamente ad un periodo di tre anni dalla sua entrata in vigore, quindi fino al 2008, e pertanto non applicabile al periodo del loro mandato.
Con riguardo alla seconda detrazione, equivalente al 10%, prevista durante l’amministrazione Gullo e applicata anche alla successiva, gli avvocati Di Matteo e Ferrante hanno fatto espresso riferimento ad un parere del 2012 della Corte dei Conti del Piemonte, sulla scorta del quale le delibere contenenti eventuali riduzioni, superiori a quelle fissate dal Legislatore, andavano e vanno intese come mere rinunce volontarie ad una parte dell’indennità e non possono in alcun modo avere refluenze sulle successive amministrazioni.
Infine, evidenziavano i difensori che la riduzione del 30% della indennità di carica per violazione del patto di stabilità non poteva essere applicata nelle Regioni a Statuto Speciale come chiarito dalla Corte Costituzionale con la sentenza n.219 del 19.07.2013.
Il tribunale, ritenendo fondato ed in accoglimento del solo terzo motivo di ricorso, ha condannato il Comune di Monreale, difeso dall’avv. Diguardi, al pagamento:
- In favore di Cardullo Giovanni (Assessore dal mese di giugno 2009 al mese di giugno 2014) della somma di €12.435,49 (a fronte dei 32.217,01 richiesti) oltre interessi legali dalla data del ricorso ed oltre la condanna alle spese legali;
- In favore di Salamone Nazzareno (Assessore dal mese di giugno 2010 al mese di dicembre 2010 e Vicesindaco dal gennaio 2012 al luglio 2013) della somma di €4.407,15 (a fronte della richiesta di €13161,62), oltre interessi legali dalla data del ricorso ed oltre la condanna alle spese legali;
- In favore di Giangreco Rosalia (Assessore dal mese di giugno 2010 al mese di dicembre 2010 e dal gennaio 2012 al giugno 2014) della somma di € 7.289,77 (a fronte della richiesta di 18.907,22), oltre interessi legali dalla data del ricorso ed oltre la condanna alle spese legali;
Queste tre ordinanze che si aggiungono a quella precedente che aveva visto l’accoglimento totale delle richieste avanzate dall’ex Sindaco Di Matteo, è destinata ad avere forti ripercussioni dato che già numerosi altri amministratori hanno avanzato, nei mesi scorsi, analoghe richieste nei confronti del Comune di Monreale.
Intanto i legali fanno presente, forti anche della precedente pronuncia in materia, che valuteranno di proporre impugnazione avverso le sentenze, limitatamente alle statuizioni parzialmente non favorevoli.
Al comune di Monreale la sentenza è appena arrivata. “Valuterò, assieme ai legali, le motivazioni espresse dai giudici con la massima attenzione, e decideremo se ricorrere in appello”, dichiara il sindaco della città, Alberto Arcidiacono.