Arrivano le reazioni della Mirto in seguito all’articolo di Filodiretto che preannunciava la volontà dell’amministrazione comunale di continuare con l’affidamento del servizio rifiuti alla New System Service (LEGGI QUI). La Mirto ha ottenuto il 20 dicembre la sospensiva dell’interdittiva antimafia inflitta da Prefetto e ora chiede di poter riprendere in mano la gestione del servizio nel Comune normanno. Il sindaco di Monreale però ha deciso di non riaffidare il servizio alla vecchia ditta che adesso annuncia l’avvio di un contenzioso legale.
“E’ veramente assurdo che l’amministrazione comunale di Monreale “si infischi altamente” delle varie pronunce del Tar – fa sapere la Miro in una nota – , che per di più, con specifico riferimento all’ultima, non si basano solo sul grave danno irreparabile che potrebbe causare il provvedimento interdittivo Antimafia all’azienda, ma che si fondano soprattutto sul “fumus boni iuris”, che tradotto nel lessico comune significa presunzione dell’esistenza di sufficienti presupposti per l’accoglimento nel merito delle ragioni a sostegno del ricorso”.
L’amministrazione ha scelto di continuare con l’affidamento alla New System sulla base di un paventato rischio di scioglimento del Comune, fatto già avvenuto a San Cipirello. Per i titolari della Mirto si tratterebbe però di un paradosso vista la decisione del Tar che ha sospeso il provvedimento interdittivo. La Mirto nella sua nota sostiene, inoltre, di avere “tutto il diritto di contrarre con la pubblica amministrazione e dunque riottenere gli appalti revocati ed ancora ingiustamente non riassegnati”.
La ditta sancipirellese nei giorni scorsi ha anche chiesto al Comune la documentazione necessaria per avviare la contesa legale dinanzi al Tar per quanto riguarda l’affidamento e davanti al giudice competente che sarà adito per decidere sulla legittimità della mancata assunzione dei dipendenti della F. Mirto, che “operavano nel comune di Monreale – si legge sulla nota – , aventi i requisiti di quell’articolo 6 del contratto collettivo nazionale (si ricorda che la Mirto operava con 66 unità) che purtroppo il comune di Monreale ritiene ad oggi di non tutelare, poiché attribuisce maggior valore alla clausola sociale inserita nel bando di gara, seppur la giurisprudenza è unanime a riconoscerne un valore secondario e subordinato all’art 6 del CCNL”.
Il comune sarà anche chiamato, preannuncia la Mirto, a risarcire i danni derivanti dal mancato guadagno, della perdita di chance, dalla perdita del know how aziendale e sarà anche chiamato a corrispondere gli interessi maturati sulle fatture scadute.
La Mirto infine pone una serie di interrogativi all’amministrazione comunale. In particolare chiede con quale percentuale di ribasso la News System abbia ottenuto l’aggiudicazione del servizio, quali migliorie tecniche saranno richieste alla nuova aggiudicataria e con quali somme il comune riconoscerà il costo della manodopera delle 78 unità, a fronte di 63 previste nel capitolato speciale d’appalto, assunte dalla New System Service.