Monreale, 10 maggio 2019 – “Noi rappresentiamo la continuità di un progetto politico vincente già 5 anni fa, e che lo sarà domenica prossima”. Si è appena chiuso il comizio di Piero Capizzi, il candidato sindaco al comune di Monreale che ha chiesto ai concittadini di riconfermarlo per i prossimi cinque anni, per portare avanti il programma già avviato di rilancio della città. Un programma che necessiterebbe ancora di altro tempo per essere realizzato.
Capizzi ha quindi parlato di un percorso virtuoso già intrapreso, che si è concretizzato con “il risanamento finanziario e l’eliminazione del debito di 40 milioni di euro, attraverso un esborso di 15 milioni. E poi la differenziata al 42%. I cassonetti dei rifiuti tolti dalle periferie e dalla città”.
Capizzi, com’era prevedibile, ha dedicato buona parte del suo discorso a demolire l’apparentamento sottoscritto dall’avversario Alberto Arcidiacono con Roberto Gambino. “Due candidati che qualche settimana prima si sono scontrati. In politica gli accordi ci stanno, ma non posso consentire che questi signori come il gatto e la volpe scoprono oggi di essere nati per stare insieme. Oggi sentono il bisogno di spiegare, con molta difficoltà, alla città le ragioni del loro accordo. Vogliono infinocchiare i cittadini dicendo che non sono né destra né sinistra. Ma la loro storia è chiara a tutti. Cosa potrebbero dire Togliatti o Gramsci, oggi dinanzi a questo accordo?”.
“Questo tentativo di spiegare l’accordo è un’offesa alla nostra intelligenza. Non è un’accordo per amministrare la città ma per conquistarla. Dov’erano il gatto e la volpe quando soffrivamo per stabilizzare i precari, per pagare i debiti di precedenti amministrazioni? Si sono presentati in campagna elettorale con 2 progetti diversi, e ora voglio fare credere di sovrapporli”.
“Noi – ha proseguito Capizzi – rappresentiamo la continuità. Altri parlano di nuovo e di cambiamento, anche se hanno persone che appartenevano alla mia giunta, al mio progetto politico, e che ora sono passati dall’altra parte. Delle scelte se ne risponde davanti alla città. Non accetto lezioni di morale”.
“Noi andiamo avanti con due liste, ci appelliamo al voto libero della città. Quello dei 5 Stelle, della Lega, ma alla luce del sole, perché ormai rappresenta un voto libero. Il sindaco di questa città può essere solo chi conosce la città, non di chi ogni tanto si fa vedere, in occasione delle tornate elettorali, e viene per conquistarla. Con me vincerà la città di Monreale”.
Giuseppe Di Verde ha commentato: “Abbiamo rivitalizzato questa città, la gente sta capendo e si avvicina a noi”.
“Come fanno a stare insieme un comunista e fascista? – è l’affondo di Ignazio Zuccaro -. Come si può dare fiducia a chi ha rinunciato ai propri ideali e ideologie politiche per accaparrarsi un posto di potere?”.
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