Monreale, 2 maggio 2019 – Ore “forse” decisive per arrivare alla quadratura del cerchio. Una delegazione del Mosaico sta per incontrare il candidato sindaco Alberto Arcidiacono, sull’ipotesi di apparentamento.
Ma non è ancora detta l’ultima parola, dato che dal pomeriggio di ieri alla prime ore del mattino gli scenari di questa possibile alleanza si sono andati modificando, tra le varie opzioni messe sul tavolo.
Fino a ieri sera la più accreditata sembrava essere quella dell’apparentamento cosiddetto tecnico, scartata solo pochi giorni prima. In pratica il Mosaico e Monreale Bene Comune avrebbero dato sostegno elettorale alla candidatura di Arcidiacono, senza per questo pretendere un posto in giunta. Una soluzione che avrebbe permesso al neogruppo di ottenere 5 consiglieri (tre in più degli attuali), senza però scontentare l’area più purista del gruppo (numerosa, costituita soprattutto da neofiti della politica) che non avevano digerito l’idea di entrare in un governo guidato da Alberto Arcidiacono e avrebbero preferito cinque anni di sana opposizione in aula e di interventi sul territorio.
Quello dell’apparentamento tecnico rappresentava in realtà il piano B di Gambino, che aveva ricevuto un primo pieno mandato dal suo folto gruppo per “pretendere” da Arcidiacono la presidenza del consiglio comunale. Una figura importante perché detta l’agenda dei lavori consiliari e può rappresentare il vero contraltare del sindaco, con un potere di fatto superiore a quello degli assessori, che con molta facilità il sindaco potrebbe sostituire (Capizzi docet). Se la richiesta fosse stata accettata, il ruolo istituzionale del presidente non sarebbe andato al candidato più votato del Mosaico, Fabrizio Lo Verso, ma ad una donna, con molta probabilità Letizia Sardisco.
Su questa richiesta Gambino aveva ricevuto un secco diniego da Arcidiacono che non l’aveva voluta prendere in considerazione. La poltrona del Presidente del consiglio era già blindata. Era promessa a Marco Intravaia, leader di “Diventerà Bellissima”, il movimento del presidente della regione Nello Musumeci. Sarebbe stato lo stesso Governatore a chiedere ad Arcidiacono di riservare la poltrona istituzionale al suo pupillo.
E se ieri sera la soluzione tecnica sembrava mettere tutti d’accordo, nelle prime ore del mattino qualcosa è cambiato, e la continua discussione interna al gruppo sembra fare propendere per una decisione diversa. Si parla adesso di classico apparentamento in cambio di posti in giunta. Non è stato ancora stabilito chi dovrebbe in tal caso assumere le deleghe assessoriali. Una decisione frutto di un altro eventuale incontro interno al movimento civico.
L’apparentamento consentirebbe comunque al Mosaico, in caso di vincita, di portare in aula, oltre a Fabrizio Lo Verso e a Davide Mirto, anche Letizia Sardisco, Francesco La Barbera e Ignazio Davì.
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