Monreale, 23 aprile 2019 – Si sono presentati al palazzo comunale di prima mattina per chiedere un incontro al primo cittadino, Piero Capizzi. “Senza risposte positive sulla nostra assunzione non andremo via da qui”.
Si tratta degli ex dipendenti della Tech, la società che per circa 10 mesi, nel 2015, si era aggiudicata il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani per il comune di Monreale, in seguito al fallimento dell’Alto Belice Ambiente SPA.
I lavoratori chiedono da anni di essere assunti presso le società che di volta in volta subentrano nel servizio di gestione dei rifiuti appaltati dal comune di Monreale, in base all’art. 6 del CCNL FISE. La ditta Mirto di San Cipirello, che tuttora svolge il servizio, non ha dato seguito a questa richiesta, avanzata dai lavoratori, forti della sentenza di appello che aveva condannato la Ecogestioni, la società che, subentrata alla Tech, aveva deciso di non assumere questi lavoratori. Il giudice del lavoro, dott.ssa Paola Marino, con sentenza n. 1836/2016 pubblicata il 21/09/2016, aveva accolto in pieno il ricorso dei 28 ex dipendenti, dichiarando il loro diritto ad essere assunti dalla Ecogestioni S.r.l.. A questa sentenza si era appellata la Ecogestioni, ma anche la Corte di Appello, con sentenza n. 721 del 2018, del 30 luglio, aveva confermato il loro diritto all’assunzione, condannando la società di Bagheria a versare gli stipendi che i 28 lavoratori avrebbero dovuto percepire dal 16 dicembre 2015 al 16 agosto 2016, quando l’appalto era poi scaduto.
Il comune di Monreale ha sempre inserito nel bando di gara solamente l’obbligo di assunzione del personale ex ATO, così come indicato nella legge regionale. I 28 lavoratori ex Tech, oltre a sostenere il diritto di assunzione presso la Mirto, hanno lamentato il mancato inserimento nel bando della clausola a loro favore. «La Corte d’Appello – spiegava su queste colonne l’avvocato Filippo Buttà, legale del comune – non ha espresso quest’obbligo, tanto che il comune non è stato condannato al risarcimento del danno nei confronti di questi lavoratori».
Questa mattina al palazzo di città si è presentata una decina dei 28 lavoratori ex-Tech, decisi a non interrompere il sit-in senza avere prima un incontro con il sindaco.
“Sia in primo che in secondo grado il giudice ci ha dato ragione. Già la Ecogestioni, condannata, ci ha risarcito. Vogliamo che il sindaco si impegni a farci assumere anche dalla prossima ditta che vincerà l’appalto con il comune”.
Al momento il servizio è fornito dalla Mirto di San Cipirello. La Mirto è uscita vincitrice dall’appalto per il servizio annuale. Si attende la verifica del RUP sulla congruità dell’offerta per aggiudicare il servizio. Contro la società gli operai hanno intentato causa, e la sentenza è attesa per il 24 maggio.
Al palazzo di città, dove sono sopraggiunti i Carabinieri di Monreale, il drappello di lavoratori ha ottenuto l’incontro con il primo cittadino. Capizzi ha confermato, per l’ennesima volta, di trovarsi nell’impossibilità di obbligare le ditte all’assunzione del personale rimasto fuori. Non rientrerebbe nelle sue competenze.
Al termine dell’incontro i lavoratori hanno deciso di sciogliere il sit-in, anche per evitare una denuncia, in attesa della sentenza del 24 maggio.