Monreale, 26 marzo 2019 – Giuseppe Romanotto, 41 anni, sposato, laureato in economia e commercio, è responsabile di un CAF. Consigliere comunale nelle file dell’opposizione, è passato alla Lega da alcuni mesi. Non possiamo che cominciare l’intervista chiarendo i motivi di questa scelta.
R: A novembre 2018 con il consigliere Giuseppe La Corte abbiamo costituito il gruppo consiliare della Lega. Una decisione maturata in seguito alla proposta avanzataci da Igor Gelarda, consigliere comunale di Palermo responsabile degli enti locali in Sicilia.
La Lega tiene ai territori, in occasione della mia candidatura sono giunti vari esponenti del governo. Con me sindaco avremo il sostegno di un governo nazionale amico, che potrà agevolare un dialogo interistituzionale che consentirà un maggiore sviluppo territoriale.
D: La Lega raccoglie molte adesioni nei consigli comunali siciliani. Un movimento con il vento in poppa che offre ottime opportunità elettorali?
R: No. Noi il consenso l’abbiamo comunque per il lavoro svolto in questi anni nel territorio, mai abbandonato, pur essendo consiglieri di minoranza. Vogliamo liberare Monreale dalla politica del malgoverno e del malaffare.
D: Romanotto è stato consigliere di maggioranza, mentre il consigliere Giuseppe La Corte vicesindaco, durante l’amministrazione Di Matteo bocciata cinque anni fa dagli elettori. Il passaggio alla Lega non può apparire come un escamotage per rifarvi una verginità?
R: In politica gli eventi cambiamo, non si può rimanere sempre sulle stesse posizioni. Io sono subentrato in consiglio comunale durante gli ultimi due anni dell’amministrazione Di Matteo. Ne ho condiviso le scelte, ho votato il piano di riequilibrio pluriennale che ci avrebbe portato fuori dal dissesto finanziario se questa amministrazione avesse mantenuto gli impegni previsti.
Il dissesto di oggi è stato causato dall’attuale amministrazione, con le sue scelte sbagliate, come la transazione con l’AMIA che ha comportato una inutile spesa di 3 milioni di euro per il comune, nonostante l’ente fosse uscito vincitore in due gradi di giudizio dal contenzioso con l’AMIA.
Siamo in dissesto anche perché il comune non è riuscito a superare le criticità evidenziate dalla Corte dei Conti al Segretario generale del comune.
D: Segretario che Lei ha additato in consiglio comunale.
R: Lei stessa ci ha sempre rassicurato, e ha sempre detto di avere risposto in modo puntuale e preciso alla Corte dei Conti. Il sindaco ha anche riconosciuto una valutazione massima al segretario comunale, che ha quindi ricevuto un premio di circa 10.000 €, nonostante ci abbia portato in dissesto. Questa è la politica del mal governo, della mala gestione e della mancanza di capacità amministrativa.
D: Durante l’amministrazione Di Matteo non siete riusciti a dare risposte alle numerose emergenze del paese. Perché dovreste riuscire oggi, con una situazione finanziaria del comune peggiorata?
R: La precedente amministrazione ha subito dei provvedimenti legislativi del governo nazionale. Il governo Monti ha istituito l’IMU, ha imposto che la copertura del costo del servizio della TARI fosse interamente a carico dei cittadini.
Inoltre oggi non c’è il sindaco Di Matteo ma il candidato Romanotto, che ha avuto in questi sette anni la possibilità di studiare il bilancio del comune, ha fatto esperienza in commissione sul piano regolatore e sugli strumenti di pianificazione urbanistica, ha fatto un’esperienza all’assessorato ai servizi sociali. Oggi ha le idee chiare per governare il paese.
R: Quindi dove pensa di trovare le risorse per amministrare?
D: Questa amministrazione non ha intercettato un solo finanziamento al livello europeo. Non ha fatto opere pubbliche, non ha preparato progetti.
R: È colpa dell’amministrazione o degli impiegati che non hanno saputo elaborare progetti validi?
D: Gli impiegati devono ricevere l’indirizzo politico che è mancato. Il sindaco deve chiedere all’ufficio tecnico di preparare i progetti, così da essere pronti ad intercettare i bandi comunitari quando escono.
R: Nell’attesa dei bandi come si interviene?
D: C’era un finanziamento di 20.000 € per acquistare un impianto di videosorveglianza. Il sindaco non ha presentato la domanda. Questa la dice lunga sulla visione strategica di questo amministratore, oltre alla reale volontà del sindaco di realizzare questo impianto.
Nell’ultima interrogazione ho chiesto di sapere se vi era l’intenzione di partecipare ad un bando di finanziamento per la ristrutturazione di cine-teatri in scadenza il 15 marzo. Ancora nessuna risposta ancora. Nell’arco dei cinque anni ci sono vari finanziamenti, regionali, nazionali, europei, cui attingere. Bisogna avere la capacità di pianificare. Altrimenti è inutile ricandidarsi.
D: Un anticipo sulla squadra di governo? Il consigliere La Corte verrà designato assessore?
R: È probabile, ne ha tutte le qualità. Ma non abbiamo ancora designato i potenziali assessori.
D: Al Ballottaggio con chi si potrà aprire un dialogo e con quale forza politica invece lo esclude a priori?
R: Questo lo vedremo. Pensare ad appoggiare Capizzi, dopo cinque anni di opposizione, è un’ipotesi remota. Capizzi è il sindaco dei disservizi. Sugli altri si vedrà. Questo è il momento di dare la parola agli elettori. Con la matita possono decidere il sindaco che vogliono, preparato, onesto, che vive a Monreale.
D: Sarà un sindaco part-time o a tempo pieno?
R: La mia intenzione è di dedicarmi alla città a tempo pieno. Ne ho parlato con i miei responsabili provinciali e regionali. Monreale non ha bisogno di un sindaco, come Capizzi, che si è preoccupato di fare più l’avvocato che il sindaco. Ma di una figura presente sempre, sia nel palazzo di città, che negli uffici, e impegnato a girare il territorio, ma anche ad andare a Roma per cercare finanziamenti.
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UNA PASSEGGIATA CON … ROBERTO GAMBINO
UNA PASSEGGIATA CON … SALVINO CAPUTO