Monreale, 29 gennaio 2019 – Chiudiamo con Manuela Quadrante, consigliere comunale e segretario della sezione locale del Partito Democratico, il giro di interviste a vari rappresentanti politici sull’intenzione del Comitato “Pioppo comune Autonomo” di avviare l’iter per la creazione di una nuova municipalità.
D: Dopo 10 anni dal primo tentativo, bocciato al referendum, gli attivisti del comitato ci riprovano. Segretario Quadrante, qual è la posizione del Partito Democratico su questo argomento?
R: Penso che un territorio che lo voglia, abbia la legittima aspirazione ad autodeterminarsi attraverso gli strumenti consentiti dalla legge, come il referendum. A questo strumento il PD Monreale non è assolutamente contrario.
E’ chiaro che questa voglia di autodeterminazione nasce anche dal fallimento della politica che non ha saputo rilanciare il decentramento a Pioppo, così come in tutte le altre frazioni.
Un fallimento che per le frazioni ha significato isolamento dal centro cittadino, scarsa qualità della vita, carenza di servizi, assenza di politiche per la valorizzazione delle ricchezze peculiari del territorio.
D: Dove risiedono le cause di questa esigenza diffusa nella frazione di Pioppo?
R: C’è uno scoramento diffuso nei cittadini di Pioppo, che bisogna raccogliere ed ascoltare.
Ciò deve essere fatto sistematicamente e non soltanto alla scadenza degli appuntamenti elettorali, vedasi la riapertura della delegazione e la delibera per il divieto del passaggio dei mezzi pesanti. Sono tanti i punti programmatici non ancora mantenuti da parte dell’Amministrazione, primo fra tutti la riapertura della scuola materna, da qui il malcontento dei cittadini, profondamente delusi.
D: Avete avviato un tavolo di confronto con gli attivisti del Comitato Pioppo Comune Autonomo?
R: Conosciamo gli attivisti del Comitato, li ammiriamo per presenza nel territorio e per perseveranza, e seguiamo con interesse le loro iniziative per l’abbellimento e la crescita della frazione. È nostra intenzione incontrare la delegazione del Comitato Pioppo Comune per discutere dell’iniziativa.
D: Il PD nei primi anni dell’amministrazione Capizzi ha fatto parte della maggioranza, oggi è all’opposizione. Come si è distinta in questi anni, la vostra azione politica nell’affrontare il disagio vissuto dai monrealesi di Pioppo, che si sentono monrealesi di serie B?
R: Il PD ha provato ad essere da pungolo per questa amministrazione avendo a cuore la soluzione delle problematiche più importanti per la Città e tra i temi in questione vi era quello della vivibilità dei territori decentrati.
Com’è noto Il Partito democratico ha sempre sofferto e lamentato la lentezza nella guida amministrativa della città e ciò ha inevitabilmente portato alla rottura con l’amministrazione Capizzi.
Credo però che chi avrà il compito di amministrare per il prossimo quinquennio debba cogliere subito il senso di questo malcontento e provare ad avviare un dialogo con i residenti delle frazioni per eliminare il divario tra chi vive in centro e chi no.
D: Il frazionamento di un territorio in comuni più piccoli è una scelta lungimirante, o anacronistica? Non ritenete che sia più utile, invece, l’aggregazione di più territori, al fine di ottenere economie di scala e ridurre i costi di gestione di un comune?
R: L’estensione territoriale di cui si contraddistingue Monreale, se ben utilizzata, può diventare una risorsa ma, ad oggi, non si è fatto nulla per sfruttare questa potenzialità mettendo per esempio a sistema dei percorsi turistici diversificati e dando risalto alla straordinaria ricchezza delle frazioni, nell’ottica di farle diventare esse stesse centri propulsivi, e non più “periferie”. Ma questo può farlo solo una politica lungimirante, che non si occupi soltanto di gestire le emergenze, di tagliare qualche nastro e limitarsi a qualche selfie.
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